Giampiero Guerra, esperienze da reporter “in prima linea”, inguaribile amante delle donne, ha firmato con diversi pseudonimi sceneggiature, saggi e opere letterarie di successo. Vive e lavora spesso all’estero, ed è proprio da molto lontano, da un remoto internet point ai confini del Laos, che ci manda via mail questa breve intervista.

Che genere di narrativa d’azione ti ha ispirato per scrivere Sex Force?

Sono un vecchio lettore e collezionista di polar e spy-story francesi, anche popolari come il SAS di De Villiers, che sono solito leggere sia in lingua originale che nelle ottime traduzioni italiane, forse le migliori fra quelle di cui ha goduto il prolifico scrittore, scomparso di recente. E leggo autori “duri”, come Lansdale, Willoks, Gishler, Stark, Vachss. All’atmosfera e al ritmo del vecchio noir americano amo vedere coniugati elementi di forte realismo, anche nelle scene di violenza e di sesso. Voglio che mi restituiscano un’esperienza “forte”, di sapore letterario ma anche cinematografico. La stessa esperienza che provo a far vivere ai miei lettori.

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