Daniel Silva è, a mio avviso, uno dei migliori autori di spy story di questo periodo. Lo dico da “collega” che si legge tutto quello che esce cercando di carpire i segreti del successo.

Pubblicato inizialmente da Mondadori (La spia improbabile [1997], Il bersaglio [2000]... Il restauratore [2001]) sparì dalle librerie per un poco. Mistero. L’inglese non andò bene per cui, come purtroppo spesso accade fu accantonato in nome dei freddi calcoli del marketing... oppure il romanzo The Confessor (2003) che trattava il delicato problema del coinvolgimento della Santa Sede nelle deportazioni naziste era un argomento troppo scomodo?

Di fatto Silva è ricomparso regolarmente per i tipi di Giano da qualche anno saltando tre romanzi (il già citato Confessor, A Death in Vienna [2004] e Prince of Fire [2005]) mentre The Messenger (2006) è stato pubblicato da Vertigo. Senza polemizzare sulla opportunità di pubblicare le serie per ordine cronologico non posso che rallegrarmi che Gabriel Allon, il restauratore, sia di nuovo tra noi. Io, per non sbagliare, me li leggo con qualche anno di anticipo in originale.

      

Per continuare a leggere, ecco il link: rubriche/14507/