Nel 1979 la SPI è all’apice del successo, pubblica decine di giochi al mese! (Si tratta di numeri inavvicinabili per qualsiasi altra casa editrice di giochi da tavolo in ogni epoca... sarà purtroppo anche il motivo principale del suo subitaneo fallimento solo un paio di anni dopo, quando i primi personal computer cominciavano a diffondersi a macchia d’olio nelle famiglie americane e decine di giochi di simulazione venivano trasportati sulla macchina, a scapito del prodotto cartaceo - che ormai poteva vantare soltanto una grafica migliore - e avrebbe potuto continuare a farlo per un altro ventennio - rispetto al suo gemello informatico), e ha capito che anche il fantasy e la fantascienza possono vendere bene, non meno di un wargame su Gettysburg (la più celebre battaglia della guerra civile americana e l’argomento più trattato in assoluto nei giochi di simulazione) o sulla guerra russo-tedesca del 1941-1945 (l’altro scenario più amato dagli appassionati). Così, accanto a titoli maestosi ma non derivati direttamente da romanzi o da film, il 1979 appunto vede l’uscita di John Carter Warlord of Mars e di Freedom in the Galaxy, “copia” spudorata, ma purtroppo apocrifa, di Guerre Stellari.

        

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