E’ in libreria dal 2 maggio una nuova, interessante raccolta di “casi” di cui  Ferdinand von Schirach, nella sua lunga e brillante carriera di avvocato penalista a Berlino, si è occupato.

Nel volume dal titolo I colpevoli (Schuld, 2010) von Schirach, con il suo stile inimitabile, ci narra di quindici casi molto interessanti di cui in alcuni si è riusciti a determinare chi erano i colpevoli ma per stranezze della legge, tutti sono andati assolti, altri delitti sono così intricati che è stato veramente difficile arrivare a una soluzione, altri ancora sono omicidi avvenuti per caso e magari risolti dopo decenni quando i protagonisti avevano quasi dimenticato o per meglio dire “rimosso” quanto era accaduto.

Molto spesso in queste storie si nota l’inadeguatezza del sistema giuridico (tedesco ovviamente, ma anche quello italiano non sarà da meno).

Dei quindici “casi” riportiamo come esempio quello che ha come titolo Festa in piazza. Siamo in pieno agosto, nel paese o nella cittadina c’è una festa, tanto caldo, tanta roba da mangiare e fiumi di birra. C’è anche una orchestrina, per dare solennità alla festa gli orchestrali sono tutti truccati con parrucche, barbe finte, cipria e fard. Tutti hanno bevuto copiosamente, sono sudati e su di giri, si ritirano sotto una tenda per un intervallo per riposarsi un poco.

Chiedono della birra, la porta una bella ragazza di diciassette anni che entrando nella tenda scivola e tutta la birra contenuta nei boccali gli si versa addosso. La maglietta che indossava (senza reggiseno) in pratica diventa trasparente. Tutti, tranne uno, la violenteranno ripetutamente. L’unico che non ha partecipato alla violenza telefona alla polizia, ma per un malinteso, la pattuglia arriverà con molto ritardo trovando la ragazza sotto il palco dove era stata gettata. Nuda sporca di melma, birra, sangue e......altro. La ragazza non potè identificare nessuno degli stupratori, tutte le possibili prove vennero distrutte  o per imperizia o per altri motivi, in giudizio tutti gli imputati si avvalsero  della facoltà di non rispondere e nel silenzio generale non si seppe mai chi di loro non aveva partecipato allo stupro e aveva telefonato alla polizia.

Così pur sapendo che tutti, tranne uno, erano colpevoli, il giudice non potè che revocare i mandati d’arresto e mandare “tutti” a casa.

Un libro assolutamente interessante: ogni racconto è un pugno nello stomaco per il lettore, che arriverà sin troppo presto alla fine.

un brano:

"Si accorse dei poliziotti solo quando sfondarono la porta. Furono rapidissimì e non avrebbe avuto senso opporre resistenza. Lo scaraventarono a terra, lui sbatté contro la sedia e si ruppe due costole. Poi gli urlarono di dire dov’erano gli arabi. Ma siccome sbraitavano in quel modo, il vecchio non disse una parola. Per quel motivo e perché le costole gli facevano male. Anche in seguito davanti al giudice per le indagini preliminari avrebbe taciuto, era stato in prigione abbastanza spesso da sapere che era ancora troppo presto per parlare, tanto per il momento non l’avrebbero rilasciato."

L’autore:

Ferdinand von Schirach è nato a Monaco nel 1964. La sua esperienza di avvocato penalista a Berlino (nel corso della sua carriera si è occupato di alcuni dei crimini che hanno coinvolto maggiormente l'opinione pubblica tedesca) gli ha fornito il materiale che ha ispirato il suo libro

d'esordio, una raccolta di racconti dal titolo Un colpo di vento (Longanesi, 2010, ora disponibile in TEA).

Poi si è cimentato brillantemente con la sua prima prova d'autore nel romanzo. Il caso Collini, che in Germania nelle prime due settimane di vendita ha superato le 300.000 copie ed è balzato subito in testa alle classifiche.  

E’ un libro importante, che non potrà lasciare indifferente il pubblico dei lettori e con il quale l'autore conferma il giudizio delle personalità più autorevoli del mondo della cultura: è nato un grande scrittore.

la quarta:

Qual è la giusta pena per chi elimina accidentalmente un serial killer? E l’imputazione corretta per una moglie che uccide un marito spietato e violento? Dove sono i limiti del diritto alla difesa se la linea del silenzio può lasciare impuniti gli autori di uno stupro di gruppo?

Sono questi alcuni degli interrogativi intorno ai quali ruotano i nuovi racconti di Ferdinand von Schirach, avvocato penalista che da anni si trova al centro di clamorosi casi giudiziari o di strabilianti vicende custodite finora dal segreto professionale. Forte di una scrittura asciutta e laconica, ma non per questo priva di una forte empatia verso molti dei protagonisti delle sue storie, Von Schirach ci conduce in un labirinto di violenze e inganni dove la verità mostra sempre più di una faccia, se non un volto dai tratti ambigui e sfuggenti. Crimini efferati che per un bizzarro gioco della sorte trovano compensazione al di fuori dei tribunali e del dibattito pubblico. Innocenti perseguitati da una giustizia assurda, che solo al termine del proprio cammino riesce a emendare errori dagli effetti devastanti. E talvolta, no - nostante i molti sforzi compiuti, l’inevitabile resa di fronte all’imperfezione dell’esperimento umano che sfugge alle briglie della razionalità.

I colpevoli di Ferdinand von Schirach (Schuld, 2010)

Traduzione Irene Abigail Piccinini

Longanesi, collana La Gaja Scienza 1099, pagg. 179, euro 14,90