Arriva oggi in libreria, grazie a Newton Compton, il romanzo L’onore del samurai (Child of Vengeance, 2013), il promettente esordio letterario di David Kirk.

     

Dalla quarta di copertina:

Giappone, XVII secolo. Nel remoto villaggio di Miyamoto, nella provincia di Harima, vive Bennosuke, figlio del grande Munisai Shinmen, uno dei più valorosi guerrieri dell’impero. Ha tredici anni, sua madre è morta in un misterioso incendio, mentre suo padre ha abbandonato il villaggio dopo la tragedia, otto anni prima, e non ha fatto più ritorno. Di lui si prende cura lo zio Dorinbo, un monaco che spera che il ragazzo rifiuti la violenza e scelga invece la via della spiritualità e della contemplazione. Nel frattempo, però, Bennosuke si allena nelle arti della guerra sotto la guida di Tasumi, un anziano samurai. Quando un giorno, all’improvviso, il padre ferito torna a casa, il ragazzo decide che è arrivato il momento di reclamare la sua eredità: diventerà un samurai. Ma prima della gloria viene la battaglia, e Bennosuke dovrà guardare la morte negli occhi per poter essere chiamato Musashi Miyamoto, il più grande guerriero di tutti i tempi.

    

Un estratto dall’incipit:

La battaglia era finita, ma Kazuteru correva ancora. Aveva un compito da portare a termine. Nonostante i polmoni gli scoppiassero nel torace e il dolore gli irrigidisse i muscoli, il giovane samurai avanzava portando il suo sacro fardello: un pugnale lungo come la sua mano. Il suo signore lo aspettava sulla cima della collina che svettava sopra di lui.

Tutto il giorno prima e per la maggior parte di quella mattina, la pioggia era caduta inesorabile – un’anomalia, considerato che era piena estate – ma poi, anche se in ritardo, era spuntato un sole splendente. Centinaia di piedi e zoccoli avevano calpestato il pendio umido facendolo diventare una palude. L’armatura di Kazuteru e le sue vesti, una volta di un blu brillante, erano ormai diventate grigie e piene di macchie, e le sue gambe erano più pesanti perché ricoperte di terra e argilla.

Erano pulite soltanto le mani, protette dai guanti, e la pelle era rimasta abbastanza immacolata perché, una volta tolti i guanti, riuscisse ad afferrare il pugnale. Ma l’umidità e gli strati di metallo, tela e legno che indossava, avevano reso tutto il suo corpo appiccicoso. Il sudore gli bruciava gli occhi e poteva sentirlo anche sulle labbra. Improvvisamente, mentre correva, il terreno cedette e qualche goccia gli cadde sulle mani. I palmi bagnati persero il controllo e il pugnale gli sfuggì di mano.

La lama colse un lampo di luce mentre cadeva. Scintillò bianca verso di lui, e poi andò a conficcarsi nella melma e svanì con un triste, flebile rumore. Kazuteru si lasciò sfuggire un gemito ancora più flebile e lugubre. Il suo signore, che lo stava aspettando, aveva già un migliaio di spade e lance, ma non erano sufficienti. Non erano né da cerimonia né senza macchia, e il pugnale, prima immacolato, ormai non lo era più.

Si inginocchiò e immerse la mano sinistra nel fango, fino al polso. Cominciò a cercare a tastoni senza guardare, si affrettò disperato ma rallentò intimorito dalla punta della lama.

   

Per maggiori informazioni e per un’anteprima, ecco il link:

http://blog.newtoncompton.com/l-onore-del-samurai/

    

David Kirk ha 26 anni. Inglese, è nato a Peterborough ed è cresciuto a Stamford, nel Lincolnshire. Il suo interesse per la storia giapponese è nato quando, all’età di dodici anni, ha letto il romanzo Shogun di James Clavell. Vive e lavora a Sendai, nel nord-est del Giappone, come insegnante di inglese. L’onore del samurai è il suo straordinario romanzo d’esordio, di cui arriverà presto il seguito.

     

L’onore del samurai di David Kirk (Newton Compton - Nuova Narrativa Newton n. 390), 336 pagine, euro 9,90 (in eBook, euro 4,99) - ISBN 978-88-541-4740-9 - Traduzione di Gabriella Pandolfo