La Elliot Edizioni ha inviato nelle librerie il romanzo Contrabbando (Contrabando, 2009) dello scrittore cubano Enrique Serpa, un autore che durante la sua vita ha avuto modo di assistere ai tanti stravolgimenti avvenuti sulla sua isola tra il 1900 e il 1968.

Rimasto finora sconosciuto al pubblico italiano, Enrique Serpa è uno dei maggiori autori cubani del Novecento. Giornalista e scrittore amato da Ernest Hemingway, che guardava a lui come a uno dei maggiori autori del suo tempo, si distinse per lo sguardo critico sul contesto sociale e storico della Cuba agli inizi del XX secolo, oltre che per la finezza delle sue analisi del comportamento umano. In Contrabbando la sua scrittura intimista cattura le voci dei personaggi con una precisione quasi documentaria e ci restituisce l'anima di un'epoca ormai perduta.

Le sue opere hanno avuto successo e larga diffusione ma è stato “dimenticato” dopo l’avvento al potere di Fidel Castro e solo recentemente sta avvenendo la sua riscoperta come autore.

Nel presente romanzo l’autore descrive il mondo turbolento e miserabile della capitale di cuba negli anni ’20 e la storia è raccontata dal ricco proprietario di una nave la Buena Ventura che viene convinto dal suo comandato conosciuto col nome di Squalo a usare la nave per portare di contrabbando alcol e liquori negli Stati Uniti dove è in vigore il proibizionismo.

Sarà un modo per guadagnare molto denaro per entrambi anche se il pericolo è altissimo.

L’autore: 

Figura di spicco del giornalismo internazionale, Enrique Serpa (1900-1968) nacque all'Avana. A vent'anni divenne assistente di Fernando Ortiz ed entrò a far parte di quella generazione di scrittori cubani segnati dalla Prima guerra mondiale, dall'ingerenza americana e dalla crisi economica. A venticinque anni pubblicò la sua prima opera, Felisa y yo, e iniziò una lunga carriera come reporter per "El Mundo" e numerose altre testate. Fu nel 1938, con la pubblicazione di Contrabbando, che ottenne la fama sia in patria - vincendo il Premio Nacional de Novela - che all'estero, ma fu dimenticato dopo l'avvento della rivoluzione di Fidel Castro. Solo oggi la sua opera è tornata a essere conosciuta e il suo nome è al centro di una nuova rivalutazione a livello internazionale.

la quarta: 

Il mondo turbolento e miserabile dell'Avana negli anni Venti, popolata di pescatori, prostitute, contrabbandieri, bambini poverissimi e avventurieri senza scrupoli; con i suoi locali malfamati in cui si consumano sbronze colossali e dove regna, su tutto, la selvaggia bellezza del mare che circonda l’isola.

Al centro del romanzo, considerato un classico della letteratura cubana, vi sono il proprietario della goletta Buena Ventura, un codardo mitomane consumato dal vizio che narra in prima persona la vicenda, e il comandante della barca, soprannominato Squalo, un uomo scaltro, consumato dall'esperienza e dalla vita misera del pescatore.

E proprio per sfuggire alla miseria, un giorno Squalo suggerisce al proprietario la possibilità di utilizzare la barca per scopi più redditizi: contrabbandare alcol negli Stati Uniti dominati dal Proibizionismo. Inizialmente attratto dalla proposta, l'armatore si dibatte però costantemente tra la possibilità del guadagno facile e la paura dei rischi e delle conseguenze. I due uomini si trovano così coinvolti in un lungo braccio di ferro psicologico e l'ambiguità della loro relazione è la vera essenza del romanzo che procede in un'atmosfera di crescente suspense durante i preparativi e la messa in atto della pericolosa impresa...

Contrabbando di Enrique Serpa (Contrabando, 2009)

Traduzione Silvia Quadrelli

Elliot Edizioni, collana Raggi, pagg. 242, euro 17,50