A Roma, in vari palcoscenici è in programma un irresistibile spettacolo dal realismo pungente e incisivo a metà fra thriller e commedia, Killer Joe, adattamento ''romanesco'' del testo di Tracy Letts, (Premio Pulitzer nel 2008 con August: Osage County), per la regia di Massimiliano Farau. Traduzione e adattamento Giampaolo G. Rugo. Con Edoardo Pesce (Killer Joe), Alessandro Marverti (Christian), Chiara Claudi (Chantal), Patrizia Ciabatta (Dorotea), Andrea Ricciardi (Anselmo).

Vi segnaliamo alcune date:

Lo spettacolo è programmato al Teatro Biblioteca Quarticciolo (via Ostuni, 8) per martedì 15 e mercoledi 16 marzo 2011.

http://www.teatrobibliotecaquarticciolo.it/

Replicherà venerdì 18 e sabato 19 marzo al Teatro Tor Bella Monaca (Viale Duillio Cambellotti).

http://www.teatrotorbellamonaca.it/

Killer Joe porta in scena, con un umorismo nero e feroce che ricorda i film di Quentin Tarantino e dei Fratelli Coen, la famiglia più disfunzionale del teatro occidentale dopo gli Atridi. Per ripianare un debito Christian, ventiduenne spacciatore, decide di uccidere la madre per intascare il premio di assicurazione sulla vita di cui unica beneficiaria è sua sorella minore Doroty.

Con la complicità del giovane padre Anselmo e della matrigna Chantal, Christian assolda Killer Joe, poliziotto in carriera e killer ''part-time'', per commettere l'omicidio. In mancanza di denaro contante, Killer Joe ottiene dai tre come caparra i favori sessuali di Doroty. L'omicidio prima e l'amara scoperta dopo, porteranno il rapporto tra i cinque protagonisti alle estreme conseguenze. Tracy Letts ne analizza le dinamiche con uno sguardo disincantato, una tagliente esattezza socio-psicologica e un piglio spietatamente caustico. Il risultato è il ritratto di un'umanità ridotta alle sue pulsioni elementari, che ci fa ridere, ci agghiaccia, e ci fa infine interrogare sulla labilità dei legami familiari al cospetto dell'irresistibile binomio sesso e denaro.

Il testo originale di Tracy Letts è ambientato in un trailer nella periferia di Dallas. I trailer sono le grandi roulotte nelle quali abita una parte consistente del sottoproletariato texano e americano. Si è deciso di portare la scena dai grandi ''outskirt'' texani alla estrema periferia romana. I protagonisti, immersi in una Roma molto lontana dalla città eterna amata dai turisti di tutto il mondo, sono i nipoti dei ''ragazzi di vita''. Parlano il romano delle periferie, basico dal punto di vista grammaticale, talvolta sguaiato e volgare, ma anche ricco di pirotecniche invenzioni lessicali.

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