Alla domanda «Tu ci credi nel valore terapeutico dei libri?» Donatella Di Pietrantonio risponde: «Sì, molto, personalmente mi ci sono curata superando spesso le dosi raccomandate e senza patire sintomi da sovradosaggio». Non potevamo quindi esimerci dal chiederle di compilare il bugiardino del suo romanzo d’esordio, Mia madre è un fiume (Elliot, 2011), una storia intimistica e corale allo stesso tempo che si dilata, con una spontaneità poetica, dall’individuale all’universale, dalla cellula familiare alla grande Storia novecentesca.

Una figlia e una madre, due vite alternate tra il presente dei gesti quotidiani e il passato del ricordo: la madre è ora malata – atrofia cerebrale: il nulla che avanza – e la figlia, voce narrante, si occupa di lei con l’amorevolezza materna e l’abnegazione che, al contrario, da lei non ha mai ricevuto.

Dagli anni Quaranta ai nostri giorni, il rapporto viene raccontato attraverso le radici che lo precedettero, l’albero genealogico e i suoi peccati originali, tutti consumati in una terra – quella d’Abruzzo – impervia, mitica, remota. C’è tanto amore, in questo romanzo, e amore inteso non nel senso più scontato. Basti pensare a come è nata l’idea: «In un giorno d’estate, cercando una risposta alla domanda “Come si può curare una persona che perde la memoria?”».

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ISTRUZIONI PER L’USO

Denominazione:

“Mia madre è un fiume”, titolo rubato in una poesia del mio compagno.

Curatore/ Autore:

Donatella Di Pietrantonio, nata ad Arsita, un paesino in provincia di Teramo, residente a Penne (PE) dove esercita la professione di odontoiatra. Ha studiato anche psicologia all’Università La Sapienza. Scrive dall’età di nove anni.

Se questo libro fosse un farmaco sarebbe:

un modulatore delle emozioni

Composizione ed eccipienti:

4 generazioni di abruzzesi, 3 paesi, 1 amore difficile tra madre e figlia

Indicazioni terapeutiche:

stallo dell’anima, apatia secondaria

Consigliato a tutti, benefico per:

chi ha bisogno di riconoscere sentimenti di ambivalenza verso le persone care

Controindicazioni:

paura di riconoscere sentimenti di ambivalenza verso le persone care

Posologia, da leggersi preferibilmente:

tutto in un pomeriggio o a dosi omeopatiche

Effetti indesiderati:

nessuno

“Mia madre è un fiume” di Donatella Di Pietrantonio

Editor: Raffaella Lops, quella della “Solitudine dei numeri primi” per capirci

Editore: Elliot

Pag. 179

Euro: 16