Un thriller d'esordio della scrittrice Amy Mackinnon che colpisce e avvince il lettore sin dalle prime pagine. Nel romanzo dal titolo La ragazza dei fiori morti (Tethered, 2008), la protagonista è Clara Marsh una solitaria ragazza che lavora in una impresa di pompe funebri, il suo compito è quello di preparare i morti per il loro ultimo viaggio.

E' una ragazza sola, orfana, la madre, drogata è morta per overdose quando aveva otto anni, lei è stata affidata alla nonna materna bigotta e severa. Più grande, a scuola ha avuto una storia con un compagno di classe che in poco tempo si è rivelato un incubo.

Ora, morta la nonna, lavora per una impresa di pompe funebri, abita in una dependance dell'edificio e viene trattata come una figlia dai coniugi proprietari dell'impresa.

Nella piccola cittadina dove Clara conduce una vita solitaria, tre anni prima ha fatto scalpore il ritrovamento del cadavere di una bambina sconosciuta. L'assassino non è stato mai scoperto.

Mentre lavora Clara riceve la visita di Trecie una bambina di otto anni che la guarda preparare i morti, ha il permesso del proprietario ma non si sa da dove venga.

La morte improvvisa di un uomo non sposato e ben conosciuto porta alla scoperta di alcune cassette video la cui visione fa inorridire tutti: nel video si vedono alcune bambine mentre vengono violentate da un uomo di cui non si riesce mai a vedere il volto. Ma i volti delle vittime si vedono benissimo, sono quelli della bambina assassinata e di Trecie.

Clara, aiutata dal poliziotto locale cerca subito di trovare Trecie ma la bimba sembra svanita nel nulla e le ricerche porteranno alla scoperta di un assassino assolutamente inaspettato.

Amy Mackinnon vive a Boston. La ragazza dei fiori morti è il suo primo romanzo, pubblicato in dieci Paesi.

 

Venite a leggere di Clara: una ragazza sola, in un laboratorio di pompe funebri, intenta a premere sull'arteria carotidea di una signora anziana, morta. Tirare un vaso sanguigno, cucire la bocca perché la gente muore con la bocca aperta. E poi scegliere una camelia rosa (perfetta bellezza), un mazzo di asfodeli (dolore eterno), un garofano (fedeltà), perché i fiori hanno un linguaggio segreto che bisbiglia ai morti (i morti non sono mai soli). E soltanto chi conosce l'aura della morte possiede l'istinto – l'anomalia? – di far parlare i fiori. Clara non riceve quasi mai visite, eccezione fatta per una bambina che è in qualche modo attratta da quel seminterrato. La tua mamma sa che sei qui? La bambina la guarda mentre ricompone i morti ed è silenziosamente disperata, artificiosamente controllata come una creatura che – intuisce Clara – non è stata amata a sufficienza. Una bambina che non piangerebbe se la madre le tirasse un nodo con il pettine. Un'ammiratrice che un giorno non compare più. Il mistero dei fiori, la disperata lotta per salvare una vita, una sofisticata indagine poliziesca, la sovrannaturale immedesimazione di Clara nella piccola amica attraversano il libro come ondate di febbre. In un disegno narrativo complicato e vasto, i temi si sviluppano a costruire un finale inesorabile, il Presto magistrale che la forma della sonata classica esige. Come Alice Sebold in Amabili Resti, Amy MacKinnon sa raccontare una storia e il suono di questo debutto letterario – che intreccia il thriller al romanzo di formazione – è raro: sempre diverso e sempre uguale, come nei libri che non si dimenticano.

 

La ragazza dei fiori morti di Amy Mackinnon (Tethered, 2008)

Traduzione Stefano Bortolussi, Rizzoli, collana La Scala, pagg. 305, euro 19,00

ISBN 978-88-17-02806-6