Della “prima stagione” cinematografica dedicata all’agente 007 forse il film più spettacolare originale e meglio riuscito. Il progetto, dicono, datasse il 1959 quando Ian Fleming cercava di portare il suo eroe al cinema prima di incontrare Albert R. Broccoli e Harry Saltzman. Si associò all’epoca con il produttore Kevin McClory e lo sceneggiatore Jack Whittingham creando un soggetto originale per James Bond. Molte chiacchiere e nessun risultato, tanto che Fleming perse la pazienza e si mise a scrivere un romanzo, appunto Thunderball Operazione Tuono, basato sulla sceneggiatura.

Qui emergono la SPECTRE, Blofeld e quella grandeur che nei romanzi precedenti era appena accennata. Con il successo della serie cinematografica furono superati i problemi di diritti inserendo nella produzione sia McClory che Whittingham. Di certo il risultato finale fu strepitoso.

      

Il film è ricchissimo e inaugura anche uno dei quei filoni che verranno poi periodicamente ripresi nei momenti di stanca della serie. L’azione subacquea. Gli sport acquatici erano cosa per ricchi, considerate le location e le attrezzature necessarie e, seguendo l’adagio che voleva i film di Bond ambientati in località lontane e inaccessibili per far sognare il grande pubblico, la storia era perfetta. C’era anche moltissima tecnologia dal jack pack volante della sequenza iniziale alle scene di ammaraggio del Vulcan con il suo carico di bombe sino alla trasformazione del Disco volante in aliscafo. La battaglia finale con i sub e gli squali resta uno dei pezzi forti del film che però non si esaurisce così semplicemente negli effetti speciali.

Se il furto di ordigni nucleari e il conseguente ricatto son diventati un classico dello spionaggio avventuroso, ricucinati in tutte le salse in ogni epoca, la particolare magia di Operazione Tuono sta ancora una volta in una sceneggiatura senza tempi morti in cui le sequenze con l’eroe si alternano a quelle più specificamente tecniche o caratterizzanti dei “cattivi” in un perfetto equilibrio. Bond contro un agente SPECTRE en travesti in Francia replica la mini missione che fa da teaser in Goldfinger e diventerà un classico, ma l’attenzione del pubblico si concentra subito su Emilio Largo con tanto di benda sull’occhio che presenzia alla riunione della SPECTRE nel centro di Parigi. S’intuisce un’aura di minaccia, la potenzialità di un nemico senza uguali, una personalità in grado disfidare apertamente Bond e non solo al tavolo da gioco. Adolfo Celi fa egregiamente il suo lavoro. A noi ricorda sempre il Sassaroli di Amici miei che venne molti anni dopo ma tant’è, il futuro lord Brooke ha il fisico del ruolo per questo gangster italiano raffinato e crudele ma anche uomo d’azione.

E come scordare l’inquadratura generosa dei seni lattei di Luciana Paluzzi avvinghiata al maggiore Derval? Anche lei italiana nell’originale (Fiona Volpe) diventa per qualche misteriosa pulsione esterofila miss Walker, agente delel eliminazioni della SPECTRE. E qui la magia, malgrado tutte queste digressioni l’attenzione è viva, la tensione rimane.

          

Bond rientra in scena solo casualmente nella clinica di Shrublands dove sembra semplicemente occupato contendersi una bella dottoressa con un antipatico playboy. Peccato che tutto s’incastri, che rientri nello schema del’avventura e anche la fase della clinica non sia che un incalzante preludio all’avventura nei caraibi. È qui che entrano in scena squali, belle donne (Martine Beswkick che già era stata zingara in Dalla Russia con amore) la stupenda Caludine Auger, ex miss Francia con quel costume a spacchi trasversali che tutti ricordano. Si perdona anche il blooper di un giorno inserito in più tra il primo incontro tra Largo e Bond che si ripromettono di vedersi a pranzo la mattina dopo e s’incontrano come se niente fosse due giorni dopo.

Come dicevamo, la storia scivola via così piena di idee, così laconica ed essenziale nelle battute che se pure qualche imperfezione c’è, passa inosservata. E il resto, dalla canzone di Tom Jones al sinistro personaggio del killer Vargas («Vargas non beve, non fuma e neanche fa all’amore»... cosa fai Vargas?) è semplicemente perfetto. Micidiale. Crudele ed efficace come un tuffo in una piscina piena di squali Grotto...