Ricerca: «a-dir-la-verita-anche-piuttosto-vuoti»
103. Torna il pantagruelico Gargantua
I Mammut di Newton Compton fanno tornare in libreria la grande opera di Rabelais, il primo esempio (se non la scintilla) del gioco letterario più pantagruelico di sempre: quello degli pseudobiblia. Ne parliamo anche con lo storico Alessandro Barbero
LeggiSpy Story a fumetti. Chi è XIII?
Chi è l’uomo che approda quasi morto sulle coste del Maine privo di memoria? Panoramica su una saga a fumetti di culto, divenuta recentemente anche prodotto televisivo
LeggiStefano Di Marino al Cartoomics
L’imminente fiera milanese vedrà anche la presenza di due elementi di solito slegati dal fumetto italiano: action e spy story. Quale miglior ambasciatore del Professionista?
LeggiLa Masquerade
Perché anche nel Giallo il sentimento gioca un ruolo importante
LeggiLa banda degli invisibili
Cosa succede se un gruppo di ottantenni ex partigiani decide di rapire Silvio Berlusconi? Sicuramente ci sarà da ridere… ma anche un po’ da piangere. Un’avventura esilarante ricca di colpi di scena, innamoramenti senili e… file per la pensione.
LeggiL’ombra della verità
4 su 5
di Karin Slaughter
timeCRIME
2010. 3° classificato - Prima parte
Aveva la bizzarra impressione di trovarsi non tanto di fronte alla scena di un delitto, quanto piuttosto in un tunnel dell’orrore di qualche luna park di terza categoria, ad ammirare una grossolana rappresentazione di qualcosa che, dal vivo, sarebbe stato tragico
LeggiSherlock Holmes: Gioco di ombre
3 su 5
Sherlock Holmes: A Game of Shadows, Usa, 2011, Azione
di Guy Ritchie con Robert Downey Jr. (Sherlock Holmes), Jude Law (Dott. John Watson), Noomi Rapace (Madam Simza Heron), Jared Harris (Professor Moriarty), Eddie Marsan (Ispettore Lestrade), Rachel McAdams (Irene Adler), Stephen Fry (Mycroft Holmes)
Alessio Lazzati
Incontro con un attento traduttore specializzato in tutti i colori del thriller, dall’action alla spy story, ma anche ferrato nel campo biografico
LeggiAlberto Eva
L’espressione “letteratura di genere” mi provoca una eruzione cutanea. Sinceramente, il concetto ha fatto il suo tempo. Solo chi non lo ha capito, continua imperterrito a produrre la ricordata ribongia. Oggi, gli autori più avvertiti scrivono di giallo per parlar d’altro; ovvero, stendono romanzi che non necessitano di appendici classificatorie, anche se hanno il morto incorporato. Ritengo non piccolo merito del giallo italiano quello di aver fermato su carta, nel suo divenire, la storia del nostro Paese: questa la sua funzione (spesso di supplenza, rispetto all’anemica letteratura tout court),
Leggi