Se seguite regolarmente ThrillerMagazine, sapete già che ci sforziamo ogni giorno di segnalarvi le più interessanti novità editoriali nel campo del giallo, del thriller e del noir: un mare sterminato che negli ultimi anni ha visto aumentare dismisura il suo volume di produzione. Nell'impossibilità dunque di riferirvi tutto, ma proprio tutto quello che esce in libreria, preferiamo concentrarci di volta in volta su autori particolarmente importanti, su esordienti che ci convincono, su ristampe di classici ormai introvabili o su piccole perle nascoste che meritano di essere conosciute e recuperate.

Ebbene: torniamo a parlare di Bilico, romanzo thriller di Paola Barbato, anche se esso a ben vedere non ha che fare con nessuna delle categorie sopra esposte. La Barbato è al suo primo romanzo, pur avendo già maturato una notevole esperienza di narratrice sugli albi di Dylan Dog, di cui cura le sceneggiature. Non è quindi propriamente un'esordiente in senso stretto, e il suo thriller non è nemmeno una rarità introvabile, visto che è appena uscito per i tipi di Rizzoli (che, diciamocelo, non è esattamente l'ultimo degli arrivati).

No, se torniamo a parlare di Paola Barbato e del suo romanzo è per fare il punto sul perfetto matrimonio tra web e carta stampata, che ha portato infine alla pubblicazione di Bilico, e che ci sembra emblematico delle possibilità offerte da Internet agli autori di narrativa.

Il percorso compiuto dal romanzo viene descritto con chiarezza sull'articolo di Io Donna del 13 maggio 2006, supplemento a Il Corriere della Sera, che potete reperire con facilità sul sito ufficiale del romanzo.

Bilico è stato pubblicato per la prima volta proprio sul web. Nelle parole della stessa Barbato: "Un sito mi chiese un racconto. Io avevo solo due idee: una protagonista antipatica e un colpo di scena a metà libro. Risposi lo stesso di sì, anzi, 'ho già 24 capitoli pronti', buttai lì. Invece non sapevo dove andare a parare, scrivevo un capitolo nuovo ogni venerdì notte per la consegna del sabato". Fu un successo, seguito con regolarità da un pubblico di fedelissimi.

È appena il caso di segnalare che il sito che ha fatto questa prima opera di talent scouting è I pinguini nel sottoscala, e che i curatori del sito in questione sono Mauro Smocovich e Sacha Rosel: due nomi ben noti a voi lettori di ThrillerMagazine!

Il resto è storia: la scrittura in rete di Paola Barbato fu notata e apprezzata da Giuseppe Genna, che le chiese se avesse qualcosa di pronto per la pubblicazione. Paola propose proprio Bilico e, dopo, una sistemata al testo, ecco aperto come per magia il canale della pubblicazione cartacea con Rizzoli.

Sembrerebbe una favola a lieto fine - il sogno di chiunque si diletti nella scrittura - e invece l'unica "magia" di questa storia nella storia è data dal perfetto matrimonio fra pubblicazione online e stampa cartacea. Un rapporto tra due mondi editoriali con regole e professionisti molto diversi fra loro ma che ha già visto diversi connubi interessanti: basta ricordare tutti quegli autori che pubblicano il proprio romanzo secondo licenza copyleft, rendendo quindi possibile sia il normale acquisto in libreria sia il download gratuito del testo. Oppure, ed è proprio una novità di questi giorni, il sempre più frequente rapporto fra blog e carta stampata, la cui ultima iniziativa è la collana ScrittoMisto che darà corpo cartaceo (ma in rigorosa fibra ecologica, sbiancata senza l'uso di cloro!) ai post dei blogger italiani più seguiti.

Pare insomma che il web stia riuscendo a dare una vigorosa scrollata al mondo della narrativa italiana, sia dal punto di vista della critica (che ha trovato su Internet un terreno fertile e decisamente antiaccademico) sia soprattutto da quello della produzione, consentendo un rapporto tra autore ed editore spesso senza intermediari, con il web a fare in qualche modo da vetrina, o almeno da palestra, per gli esordienti.

Certo, non sono sempre rose e fiori, e anzi, ci sono zone decisamente oscure. Sono sicuramente aumentati i richiami in rete da parte di cosiddetti "editori" che si offrono di stampare libri a spese degli autori stessi, secondo una pratica poco raccomandabile e che ha a che fare non già con l'editoria ma con la tipografia (arte rispettabilissima; ma è un'altra cosa). Altro problema è il fatto che chiunque con l'intelligenza di una felce possa pubblicare sul web fa sì che ci siano un sacco di siti, blog e portalini in cui tantissime persone pubblicano scritti meno che mediocri, aumentando il "rumore di fondo" e rendendo quindi necessario un accurato lavoro di cernita e filtraggio prima di pescare qualcosa di buono. D'altra parte non è niente di troppo diverso da quanto già accade con il copioso flusso di libri che affollano ogni giorno le nostre librerie. Proprio qui si gioca il ruolo di portali come I pinguini nel sottoscala e, ovviamente, come ThrillerMagazine: fare da bussola per orientarsi al meglio in questo mondo ricco di sorprese, per evitare gorghi nefasti e approdare invece a lidi piacevoli. Su questo sottile bilico - per tornare al romanzo di Paolo Barbato - statene certi: continueremo a tenervi informati con la solita passione!