Dove sei quando scrivi? Sia fisicamente che mentalmente. 

Dal letto alla cucina passando per la sala ogni seppur piccolo spazio in piano va bene per appoggiare il portatile. Ad eccezione del bagno, dedicato più alla lettura. La testa invece è là, in un passato che amo raccontare e dove cerco di immergermi il più possibile per dare maggior credibilità a personaggi e atmosfere.

Come scegli le tue vittime? Confessa!

L’assassino viene prima di tutto e tutti. Mi lascio catturare da un personaggio che mi passa per la testa, dalla sua personalità e da eventuali motivazioni che lo spingono a un gesto criminoso. In un secondo momento cerco di costruire la trama in modo da potermi indirizzare verso di lui e svelarlo nel finale nel più classico dei modi. Le vittime sono casuali, costruite sul momento. Il protagonista, trattandosi di romanzi seriali, è già servito su un piatto d’argento.

 Qual é il tuo modus operandi?

Lavoro tutti i giorni, anche solo per un’ora. Come si fa per prepararsi a un evento sportivo. Una specie di allenamento per non perdere il filo della narrazione e quando non so andare avanti ritorno indietro, riparto da capo, rileggo, pulisco, aggiungo. E nelle ore di non scrittura prendo appunti per non scordare quello che mi passa per la testa mentre sto facendo altro o che colgo attorno a me e che può venirmi utile. Intendo la scrittura come il comporre un puzzle con un perimetro ben delimitato ma all’interno del quale mi posso muovere con una certa libertà e dove lavoro anche su blocchi differenti tra loro ma che poi (spero) trovano il loro equilibrio.

Chi sono i tuoi complici?

Qualche libro, qualche film, vecchie immagini, cartoline dell’epoca e un paio di amici che mi trovano informazioni precise per inquadrare gli anni di cui mi occupo come scrittore.

Che rapporti hai con i tuoi lettori e le tue lettrici? Avanti, parla!

Qualche sorriso e qualche complimento da parte loro. Io incasso con piacere e taccio. Non so mai che dire. Mi piace scrivere ma il ruolo di scrittore mi imbarazza.

Che messaggio vuoi dare con le tue opere?

Nessun messaggio. Spero solo di offrire un piacevole momento di svago e, nel mio piccolo, di mantenere viva una fiammella su un periodo storico che consiglierei di non dimenticare.