Da poche settimane è in libreria il nuovo thriller di Igor De Amicis, 'O Regno, per la collana Le Stanze dell'editore Salani. Una storia forte e spietata che intreccia le dinamiche della guerra fra clan camorristici e gli elementi della tragedia greca. Una discesa nell'animo oscuro del protagonista Don Ottavio O'Priziuso, un feroce capoclan, con l'insolita passione per le opere di Bach.

Dopo cinque anni di latitanza, Don Ottavio torna nel suo quartiere da uomo libero, acclamato come un re al termine dell’esilio, venerato come un santo. I più giovani tra i suoi sudditi esplodono fuochi d’artificio, fanno foto coi cellulari, sparano in aria. I vecchi invece osservano in silenzio, sapendo che il ritorno del boss significa, anzitutto, dimenticare la pace con i clan rivali. Ma la guerra vera non è quella che aspetta Don Ottavio in strada, bensì dove ha seminato il dolore più feroce: nella sua stessa famiglia. Donna Rosaria, sua moglie, ha gestito gli affari per tutto quel tempo, si è guadagnata il rispetto della gente e adesso non ha alcuna voglia di farsi da parte, di tornare all’ombra del marito che ritiene responsabile di ogni male. Achille, loro figlio, sta in carcere per colpa del padre, e dietro le sbarre ha smesso di essere il ragazzino che era, diventando il prototipo del nuovo camorrista, abile nella strategia come nell’uso della violenza. Intorno a loro, altri interessi e altre vendette si agitano nell’oscurità, perché tutti vogliono il Trono, tutti vogliono comandare o’ Regno. Con teatrale maestria nel gestire il ritmo e l’ambiguità dei personaggi, Igor De Amicis racconta la criminalità organizzata nella sua dimensione meno nota, quella in cui i rancori privati possono divampare in una battaglia collettiva. E dove il fuoco si combatte con altro fuoco, il sangue con altro sangue.

«Nel Secondo concerto brandeburghese, Bach ha messo una serie di solisti che fanno un concerto più piccolo all’interno di quello più grande. Hai capito che genio, Peppi’? Un concerto nel concerto. Uno dentro l’altro che si rincorrono e si rispondono battuta dopo battuta. Uno schema perfetto. Perché dentro a ogni grande storia ci sta una vita e una storia più picciarella ca la guida»

IGOR DE AMICIS è Dirigente Aggiunto di Polizia Penitenziaria, vicecomandante di una Casa Circondariale. È autore, insieme a Paola Luciani, di alcuni fortunati libri per ragazzi pubblicati da Einaudi. Per il pubblico adulto ha scritto La settima lapide, tradotto in Germania, Giappone, Spagna e Sud America.

«De Amicis guarda il Male negli occhi ogni giorno, e ce ne restituisce l’oscurapotenza. Un romanzo che ha il sapore della verità e non fa sconti a nessuno». SANDRONE DAZIERI

«La conoscenza dell’ambiente gli consente di descrivere senza retorica un luogo diletali linguaggi in codice e di silenzi altrettanto letali». CORRIERE DELLA SERA

«La vita non è una serie tv o un film, e chi conosce realtà difficili come unfunzionario della Penitenziaria riesce a descrivere in modo impeccabile ciò chevede ogni giorno e riesce a tenere incollato alle pagine il lettore». THRILLER NORD