Nero Wolf è misogino, arrogante, pigro, burbero, scorbutico e chi più ne ha più ne metta, ma di fronte al suo fido assistente Archie Goodwin si trasformerà completamente, lasciando il suo appartamento-rifugio e avventurandosi nella metropoli newyorkese, arrivando a blandire e adulare un altro essere umano, e addirittura a rischiare la vita in una camera a gas, il tutto per assicurarsi un esemplare di una strepitosa orchidea nera, desiderio proibito di tutti gli appassionati. Sullo sfondo di questa singolare avventura del popolare detective il singolare omicidio di un giardiniere.

Orchidee nere di Rex Stout è pubblicato dalla Beat edizioni, che in una nuova e splendida collana economica sta riproponendo le migliori opere dell’autore americano e del suo singolare alter ego (si tratta della seconda uscita dopo l’imperdibile Fer-de-lance, Beat, 2011), il tutto arricchito da nuove e attente traduzioni, e da interessanti introduzioni realizzate da grandi autori contemporanei e da esperti del settore. Questa volta è stato il turno di Carlo Lucarelli, che trasportato dall’onda dei ricordi si ritrova nella Bologna della sua infanzia davanti all’indimenticabile Nero Wolfe-Tino Buazzelli, ricordando il valore e il piacere del migliore fra i gialli classici.

Il volume è completato da un altro racconto lungo Cordialmente invitati a incontrare la morte, in cui, nell’inquietante e infido mondo dell’alta borghesia, insieme all’inevitabile mistero, si incontrerà un’altra delle smodate passioni di Wolfe: l’alta cucina.

Difficilissimo commentare scrittura e stile di quello che è uno dei massimi esponenti della narrativa di genere, di quello che è diventato nel corso degli anni un vero e proprio mito di tutti gli appassionati del giallo, ma, in ogni caso, non si può non rimanere stupiti e ammirati di fronte a una scrittura veloce e dinamica, accattivante e sicura, che a distanza di oltre settant’anni mantiene freschezza e fascino. Dialoghi e descrizioni sono sempre efficaci e funzionali alla narrazione, la rendono scattante e concreta, senza fronzoli, sempre diretta all’intrattenimento e a catturare immaginazione e fantasia del lettore. Sui personaggi non si può esprimere alcun commento…. semplicemente splendidi, Nero Wolfe si pone fra i più grandi, fra Poirot, Maigret e Holmes.

Sorprendente, inoltre, l’incontenibile fantasia ed inventiva di quello che è stato uno degli autori più prolifici della storia del giallo.

Una collana, un libro, un autore, un personaggio, ma soprattutto una storia che non si può non amare. Un fascino straordinario che resiste allo scorrere del tempo.