Era il marzo del 2002 quando i lettori di Segretissimo, dopo aver letto la prima avventura di Nightshade (Missione Cuba, n. 1460) di François Torrent, a fine libro trovarono una gradita sorpresa: un “contenitore” dal titolo inequivocabile di Spiorama. All’interno, oltre al profilo dell’autore di turno, apparivano i contenuti più disparati, e ben presto iniziò la sua “attività” una rubrica, Il Manuale della Spia, curata dall’esotico romanziere Stephen Gunn che, nel corso dei successivi anni, avrebbe intrattenuto i lettori della collana da edicola targata Mondadori con informazioni tecnico-letterarie sul mondo dello spionaggio e dell’action in generale.

Dall’ottobre 2008 Spiorama scompare dalle appendici dei libri di Segretissimo: i lettori “orfani” da oggi potranno tornare a sognare con i consigli di Stephen Gunn...

Dal 20 settembre scorso, infatti, il Blog di Segretissimo ripropone le puntate del Manuale della Spia: un’occasione imperdibile per appassionati di allora e di oggi per gustare dei testi appassionanti e per lasciarsi guidare da un autore esperto nel mondo della spy story.

A differenza della prima apparizione della rubrica, oggi sappiamo che Stephen Gunn è lo pseudonimo dell’italianissimo Stefano Di Marino, e per l’occasione gli abbiamo chiesto di parlarci dell’iniziativa.

Com’è nata, all’epoca, l’idea di un Manuale della Spia da pubblicare a puntate?

L’idea è venuta un po’ come tutte quelle che riguardano il materiale saggistico che scrivo sullo spionaggio. È il mio genere preferito quello che conosco di più e mi piaceva l’idea di trattare l’argomento non come un addestratore dei Servizi - cosa che non sono - ma come un conoscitore della fiction spionistica. Da qui è nata l’idea di integrare fatti, tecniche, storia trovando sempre un aggancio con un romanzo, un film, un fumetto del filone. Non è che uno possa realmente diventare un professionista dello spionaggio con questo manuale. Però potrà trovarvi spunti di lettura e visione... e magari anche creativi se uno scrive. Di certo le tecniche e i consigli che vi sono contenuti hanno un riscontro nella realtà e spesso rispecchiano tecniche vere.

Era già prevista una durata precisa o andò avanti perché riscosse l’approvazione dei lettori?

No, elaborai il piano dell’opera con l’editor di allora, Sandrone Dazieri, e lo seguii dividendolo in puntate di poche pagine che si adattassero a Spiorama.

 

Cosa ha decretato la chiusura della rubrica?

Fondamentalmente il termine dell’opera così come l’avevamo concepita. Poi Spiorama ha cambiato un po’ aspetto, dando più rilevanza ai racconti che non alle rubriche.

Ora verrà riproposta per intero nel blog di Segretissimo: sarà fedele al testo pubblicato o ci saranno “aggiustamenti”? Credi che la tematica abbia bisogno di aggiustamenti?

Una rilettura gliela do anche per piacere mio. Poi scatto delle foto di accompagnamento ma il testo resta quello originale. Ci sarebbero molti altri film e libri da citare, ma significherebbe stravolgere completamente il lavoro che, invece, mi sembrava già esaustivo così. Mi fa piacere che alcuni personaggi portati a esempio come Scot Harvath di Brad Thor - il cui The Last Patriot uscirà presto nella collana mensile - nel frattempo siano diventati anche protagonisti di Segretissimo.

Alla fine del testo, sul blog, ci sarà qualche integrazione? Una sorta di “contenuto speciale”?

Al momento non è previsto anche perché ne avremo per un bel po’ considerato che ci sono ancora più di 40 schede di Visti dal Professionista che riguardano i film di spionaggio. Mi piacerebbe che un giorno le due opere si fondessero in un volume cartaceo. Però sicuramente qualche sorpresa ci sarà.

Non resta che riportare il link della prima puntata del Manuale della Spia: blogs/segretissimo/2011/09/20/