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Massimo Pietroselli
La contemporaneità mi sfugge: per parlarne, devo scegliere un punto di vista piuttosto eccentrico. D'altra parte, così rispose Umberto Eco a chi gli chiedeva perché avesse scritto un romanzo ambientato nel Medioevo: "Perché il passato lo conosco, il presente no."
LeggiVicini da morire: delitto d'identità e di rumore
Mancano meno di un paio di settimane al Natale dello scorso anno quando a Erba, in provincia di Como, tre donne e un bambino vengono assassinati dalla furia di ignoti aggressori che tentano poi di occultare il delitto appiccando un incendio. Le prime dita puntano verso il marito di una delle vittime (e padre del bambino), maghrebino e pregiudicato che riacquista la libertà con l'indulto. Ma i colpevoli invece stanno altrove, al piano di sotto: una coppia schiva che per riacquistare la propria normalità fa fuori gli inquilini fastidiosi e chi si mette in mezzo. Il libro di Pino Corrias indaga, attraverso l'efferatezza di quel delitto, la provincia e i suoi inconfessabili sentimenti.
LeggiMassimo Carloni
Ricordo che quando ero ancora in banca, insieme col cassiere (lui si sfogava facendo l’attore in una compagnia teatrale dilettante e ci siamo contagiati a vicenda con reciproca soddisfazione) elaborai un giallo che aveva come nucleo una sottrazione di fondi da parte di due impiegati. Il metodo che avevamo escogitato era così credibile che il nostro capufficio, un brav’uomo, ci consigliò di far sparire il dattiloscritto per evitare che il Servizio Ispezioni cominciasse a far domande
LeggiMaurizio Di Credico, Benvenuti a Castleville
Niente è come sembra eppure tutto sembra esattamente come è
LeggiPiergiorgio Di Cara
La scrittura è una dolce schiavitù. di norma, non sapendo come si svolgerà la storia che scrivo, a parte una vaga idea del punto di partenza e di quello di arrivo, mi lascio guidare dalle mani, dai personaggi, lascio che siano loro a determinare la mia scrittura, mi abbandono al gesto della scrittura, alla magia di dita che corrono sui tasti. all'entusiasmo che provo nel comprendere che quello che mi sembra un caso in realtà faceva parte di una storia che esisteva in me e che io non conoscevo. vivo di visioni
LeggiDexter. Storia di un serial killer
Lo spettatore si troverà spesso a combattere una sorta di guerra interiore, in cui saprà, nonostante tutto, giustificare e assecondare le azioni e le scelte del killer, assaporando, con qualche brivido, la strana sensazione di accettare qualcosa che solitamente, rispettando l’ordine delle cose, sarebbe inevitabile tanto quanto naturale temere e condannare
LeggiBiagio Proietti
Ho sempre avuto e voglio continuare ad avere tanta fame. Di tutto quello che vale la pena. E se ci pensate bene sono tante le cose che ti danno felicità
LeggiPaolo Roversi
La mia scrittura penso sia come me. Un po' agitata, sempre all'erta. Mi capita a volte di uscire di corsa dalla doccia tutto bagnato perché ho un'idea da fissare sulla carta prima che scompaia per sempre...
LeggiSteve Mosby. Cinquanta e cinquanta
E’ in libreria dall’inizio di novembre il romanzo scritto da Steve Mosby dal titolo “50/50 killer”. E’ il suo primo romanzo tradotto in Italia. L’autore in questi giorni, precisamente dal 12 al 14 ottobre era in Italia, così abbiamo approfittato della sua gentilezza per porle qualche domanda
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