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La città delle spie [4] Vienna
La Vienna e l’Austria di oltre cento anni fa erano un paradiso minato dalla dissoluzione del futuro, in cui, non per la prima volta, si cercavano congiure tra le quinte della finanza ebraica
LeggiAlle origini del Punisher [5]
Quinta tappa nel viaggio alle origini del personaggio più nero dell’universo Marvel: conosciamo la prima caduta di Castle, quando uscì di scena in ginocchio
LeggiLa città delle spie [3] Parigi
l culto di una supremazia culturale prima ancora che territoriale, precede la parabola di Napoleone. Richiama, forse, la valorosa ed ostinata riluttanza dei Galli nell’arrendersi a Cesare
Leggi08. Col ferro e col fuoco
Il boom moderno dei vari CSI, RIS e via dicendo costringerà assassini e scrittori a modernizzare l’attrezzeria. Ma prima, per molti decenni, a farla da padrone saranno invece proprio i soliti mezzi sicuri e collaudati della tradizione
LeggiLe città delle spie [1] Berlino
Prima tappa del viaggio fra le capitali europee che sembrano ideali per le operazioni segrete, vere e fittizie
LeggiLa guerra è dichiarata
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La guerre est déclarée, Francia, 2011, Commedia
di Valérie Donzelli con Valérie Donzelli (Juliette), Jérémie Elkaïm (Roméo Benaïm), César Desseix (Adam Benaïm a 18 mesi), Gabriel Elkaïm (Adam Benaïm a 8 anni), Brigitte Sy (Claudia Benaïm, madre di Roméo), Michèle Moretti (Geneviève, madre di Juliette), Philippe Laudenbach (Ph
07. Adesso indietro fino al principio
Tutti considerano Edgar Allan Poe il primo ad aver dato inizio alla nobile arte dell’indagare a scopo di letterario godimento. È vero. È lui che comincia. Ma non perché ha inventato Dupin. Già prima aveva risolto un enigma che aveva appassionato tutta Europa per più di mezzo secolo
LeggiLa Guerrera di Marilù Oliva
Tre passi nel mondo di Elisa Guerra
LeggiNella carne
Dodici firme noir che arrivano a incidere prima la carne e poi le ossa, utilizzando anima e viscere
LeggiLa spy story secondo Riccardo Perissich
«Chi si dedica a questo genere è in un certo senso orfano della guerra fredda. Allora tutto era più chiaro e gli attori erano gli stati. Nelle “Regole del gioco” ho tenuto un piede nella guerra fredda e la storia è abbastanza classica, anche se credo che rispecchi la realtà attuale»
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