E' da pochi giorni in libreria il terzo romanzo di Tim Willocks pubblicato dalla Cairo Editore. Si tratta di Il fine ultimo della creazione (Green River Rising, 1994), una ristampa veramente doverosa di un romanzo che fu tradotto dalla Mondadori nel lontano 1995 (collana Omnibus).

E' il secondo romanzo scritto dall'autore, ma per la forza narrativa e i violenti, ma reali argomenti trattati, lo imposero all'attenzione mondiale.

Tim Willocks è un autore poco prolifico, prima di questo romanzo nel 1991 scrisse Bad City Blues, recentemente pubblicato dalla Cairo Editore e successivamente solo altri tre romanzi, poi un lungo silenzio rotto solo nel 2006 con il bellissimo romanzo storico-avventuroso, Religion anche questo tradotto dalla casa editrice sopracitata e pubblicato nel 2006. Religion è il primo volume della Mattias Tannhauser Trilogy.

Il fine ultimo della creazione è stato definito dallo scrittore James Ellroy come "Il miglior thriller carcerario mai scritto. Di una forza surreale e terribile".

I personaggi di questo romanzo sono un medico condannato ingiustamente per stupro, Ray Klein che per non impazzire lavora nella infermeria del carcere insieme a Juliette Devlin, la psicologa del carcere (con una forte libido inespressa). E' la storia di una violentissima rivolta contro il sistema di conduzione del carcere da parte del suo (folle) direttore ma è anche una lotta tribale tra bianchi e neri. Possiamo anche ritenere un protagonista il carcere texano di massima sicurezza di Green River.

Tim Willocks è nato nel 1957 a Stalybridge, Cheshire, Inghilterra. Medico di formazione, è pro­duttore cinematografico, sceneggiatore e autore di romanzi.

Come psichiatra ha lavorato per alcuni anni sulla riabilitazione delle persone affette da tossicodipendenza. All'interno dei suoi romanzi inserisce protagonisti con ampie conoscenze mediche (in particolare di farmaci) e di arti marziali; l'autore è una cintura nera di karate Shotokan, è anche un appassionato del gioco del poker.

Cairo Editore ha già pubblicato con successo il suo romanzo storico Religion (2006) e il noir Bad City Blues (2008), che è stato adattato per il grande schermo nel 1999 in un film interpretato da Dennis Hopper.

Texas, carcere di massima sicurezza di Green River. Duemilacinquecento detenuti rin­chiusi in una gabbia di acciaio, granito e vetro, illuminata giorno e notte da una luce crudele. Una perfetta macchina punitiva che mette a nu­do il colpevole in ogni momento della sua vita, facendo leva sulle sue fantasie paranoidi. Una concezione razionalista che dovrebbe garantire il funzionamento del potere, ma che non regge la prova dei fatti. Per questo, il direttore Hobbes decide nella sua coerente follia che è giunto il tempo di restituire la prigione ai suoi immondi abitanti, i quali, lasciati a se stessi, ristabiliranno una loro primaria morale.

Ray Klein, medico condannato ingiusta­mente per lo stupro della fidanzata, da tre anni vive a Green River. È riuscito a sopravvivere alla violenza del penitenziario rimanendo fedele al motto: «Non sono cazzi tuoi». Poche parole scritte sullo specchio che rimanda la sua immagine ogni mattina. Da non dimenticare mai. Ed è riuscito a non impazzire lavorando nell'infermeria a fianco della psicologa Juliette Devlin.

Ma il giorno in cui Klein ottiene la libertà vigilata, l'inferno di Green River prende fuoco. Il farneticante disegno del direttore sfocia in una rivolta di inaudita ferocia: assassini, rapinatori, stupratori bianchi scendono in guerra contro assassini, rapinatori, stupratori neri e latinos. Una lotta tribale di tutti contro tutti in nome della distruzione. Klein può rintanarsi nella sua cella e aspettare che l'apocalisse si consumi. Oppure può attraversare il campo di battaglia per soccorrere i suoi malati di Aids, rimasti intrappolati nell'in­fermeria insieme alla dottoressa Devlin, la donna che ha scoperto di amare.

Ex psichiatra inglese esperto in medicina delle tossicodipendenze, Willocks è bravo a scan­dagliare le abiezioni dell'umano, a declinarne le pulsioni indicibili. Sceneggiatore e produttore cinematografico - che prima di scrivere il libro non aveva mai messo piede in Texas né in prigio­ne - ha saputo creare un thriller carcerario dal ritmo intenso e forsennato. Un romanzo che è già un classico, un autore che è già culto.

 

Il fine ultimo della creazione di Tim Willocks (Green River Rising, 1994) - Traduzione Katia Bagnoli, Cairo Editore, collana Scrittori Stranieri, pagg. 462, euro 18,50 - ISBN 978-88-6052-271-9