Stephen King è un autore di thriller-horror che di solito non viene accomunato al grande gioco degli pseudobiblia. Ha citato di sfuggita il “Necronomicon” (nel racconto “So di cosa hai bisogno”) e il “De Vermis Mysteriis” (nel racconto “Jerusalem’s Lot”, entrambi nell’antologia “A volte ritornano”), ma quando si cita il “re” dell’orrore non si pensa certo a libri inesistenti... eppure anche lui ha ceduto al grande fascino di questo gioco letterario.
Lo scrittore del Maine ha spesso creato personaggi alter ego, scrittori di più o meno successo alle prese con romanzi o personaggi inopportuni e problematici. Fra i primi migliori esempi abbiamo il povero Paul Sheldon di “Misery” (1987), nauseato dal personaggio da lui creato (Misery Chastain): gli ha fatto sì guadagnare un mucchio di soldi e gli ha donato la celebrità, ma ne è veramente stufo! A fianco della serie ufficiale, con titoli come “L’amore di Misery”, sappiamo che Sheldon ha fatto uscire a proprie spese un libricino dal titolo “L’hobby di Misery”: un fuori collana in cui si raccontano le avventure di sesso perverso della donna! È sicuro che l’autore non la sopporti proprio più...
Mr. Mercedes
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Pino Cottogni, 14/10/2014
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