Roberto C. detto “Il cobra”, rimase degno del suo nome anche dopo la sua ultima impresa. La vittima non si era accorta di nulla, prima di morire l'aveva potuto solo fissare negli occhi: nessuna reazione, nessuna violenza, prima di piombare sul selciato, accoltellata in pieno petto.

Non tutto però era andato per il meglio.

Dall'altra parte della strada, alla luce di un lampione, Roberto poté vedere distintamente che in una cabina telefonica un uomo si stava affannando a far funzionare l'apparecchio.

“Un testimone. Sta per raccontare tutto” Roberto non ci pensò un attimo e dal buio assoluto in cui si trovava sbucò fuori e si avvicinò con calma, a passi felpati, verso la cabina.

Bussò al vetro.

“Mi scusi” disse.

L'altro ebbe un sussulto.

“Sì...?” era livido. “Mi dica...”

“Sta chiamando la polizia?”

“Cosa?”

“Perché la sta chiamando?”

L'uomo deglutì.

“C'è stata una rapina, vicino a casa mia...”

“Una rapina?”

“Già. Forse possono ancora prendere i rapinatori, se non sono troppo lontani.”

“Ah, una rapina.” Roberto aggrottò la fronte. Allontanò la mano dal coltello che rimase in fondo al taschino.

Girò i tacchi.

“Ehi” disse l'altro “dove sta andando?”

“Me ne vado” Roberto alzò le spalle “che ci faccio qui?”

“Non aspetta che arrivino? Non è bello svignarsela. Bisogna sempre fare il proprio dovere di buoni cittadini.”

“Giustissimo.” Roberto approvò. Più che altro sarebbe stato sospetto, così rifletteva, se si fosse venuto a sapere che, proprio quando stavano arrivando le autorità, lui si era eclissato.

Decise di restare assieme all'uomo che nel frattempo stava terminando la sua telefonata.

L'attesa fu di dieci minuti. Una macchina scura sopraggiunse dal fondo della strada e ne scesero due uomini.

Roberto li vide venire nella sua direzione, e temette il peggio.

“Scusate” disse incontrandoli “siete della polizia?”

“No, perché?”

“Che fate qui, se posso chiedervi?”

“Dobbiamo incontrare una certa persona” rispose uno.

Appena furono alle sue spalle l'uomo che aveva fatto la telefonata gridò:

“È  lui! È lui! Arrestatelo!”

In breve fu ammanettato. "Il cobra" era rimasto impigliato nella sua stessa trappola.

Mentre l'ambulanza provvedeva a raccogliere il corpo e l'uomo della telefonata iniziava a raccontare tutto a un agente, Roberto si volse verso i due che gli stavano ai lati.

“Avete detto che non siete della polizia!”

“Infatti non siamo della polizia, siamo carabinieri!”

Alessandro Mxia è nato a Cagliari nel 1987. Appassionato da sempre di lettura e scrittura. Alcuni racconti pubblicati da giornali locali. Unica convinzione: migliorare sempre perché c’è ancora molto da fare.