Anni ’90 TV (nove stagioni). 1998 prima trasposizione sul grande schermo. Dieci anni dopo, oggi cioè, un nuovo episodio. Le strade si sono divise. Dana Scully (Gillian Anderson), ora è un medico a tempo pieno, mentre Fox Mulder (David Duchovny) vive segregato lontano da tutto e tutti. L’FBI promette a quest’ultimo il perdono purché li aiuti a risolvere il caso di alcune donne rapite. A far da tramite, tra FBI e Mulder, ovvio, Dana. Mulder torna a pieno servizio, mentre Dana a mezzo soltanto.

Il punto di forza di X-Files - Voglio crederci di Chris Carter (il padre di X-Files)  non è la storia, che in sé non è particolarmente originale e comunque è trattata dall’inizio alla fine in modo da non apparire originale (due parole soltanto: “trapianti avveniristici”). Il punto di forza della pellicola è il rapporto, anzi la relazione, tra Dana e Mulder. Non quello che si dicono, anche se per una volta i dialoghi sono all’altezza della situazione e l’annoso dilemma tra fede e scienza è riportato con spessore non trascurabile, non il testo quindi, piuttosto il paratesto, e quindi il come si dicono quello che si dicono, le occhiate, le posture.

Il fatto che hanno lavorato insieme e che ora sono su due versanti opposti, si vede, e finisce con l’assumere una evidenza, uno spessore, un'intensità, che si taglia col coltello. Basta e avanza per tutto il film.