Che ci fa una suora in una baita diroccata della val Vigezzo, nel cuore delle Alpi? E perché si trova lì dal momento che, lasciata la casa di riposo in cui prestava servizio, in Svizzera, aveva dichiarato che sarebbe andata a trovare la madre che non rivedeva da tempo? Infine, e soprattutto, perché in quella baita diroccata – in un territorio ricco di miti e leggende – suor Giacinta viene trovata morta, e nel suo zaino, al posto dell’inseparabile libretto delle preghiere, c’è una scatola di tranquillanti vuota? Da questi interrogativi parte l’indagine del magistrato Francesco Boccia che inizialmente avanza l’ipotesi del suicidio. Ma l’arrivo di alcune misteriose lettere, le testimonianze e soprattutto l’atteggiamento delle consorelle della defunta spingono il magistrato ad andare più a fondo, aiutato in questo anche dalla sua compagna, Flavia. Così Boccia si muove tra Italia e Svizzera sulle tracce di un fantomatico contrabbandiere per tirare le fila di storie d’amore vecchie e nuove che, però, tra alterne vicende, finiscono per riportarlo sempre allo stesso luogo. Un giallo appassionante, dal ritmo serrato, dove all’intreccio delittuoso si accompagna una trama sentimentale altrettanto avvincente, il tutto in uno scenario alpino di superba bellezza che si fa vero protagonista della narrazione di Sette ipotesi per una suora.

Gian Primo Brugnoli è nato a Imola ma vive a Bologna. Ha pubblicato numerosi racconti e poesie. Suoi testi sono inoltre apparsi su riviste e antologie.

Gian Primo Brugnoli, Sette ipotesi per una suora

Pendragon, Linferno, 2008

pp.190

ISBN 978-88-8342-629-2

€ 14