Ad un anno di distanza dalla prima edizione del concorso per autori esordienti Lucca Project Contest, indetto dalla maggiore fiera fumettistica italiana nel 2005, nel novembre del 2006 è stato pubblicato, ad opera di Panini Comics, casa editrice di fumetti modenese, il volume vincitore, Ford Ravenstock – Specialista in suicidi.

Questo albo è un progetto originale, ben realizzato e dalle grandi potenzialità la cui forza risiede soprattutto nella figura del protagonista, Ford Ravenstock appunto, un tipo allampanato, pallido, ipocondriaco, depresso cronico, convinto che la morte sia una liberazione dalle sofferenze della vita.

Tale convincimento si riflette nel bizzarro lavoro che svolge: nella New York dei giorni nostri organizza suicidi su commissione; praticamente un sicario che utilizza come arma la persuasione, per far capire alla vittima, anche quella apparentemente più felice, l’inutilità della vita e la gioia del trapasso.

Accanto al protagonista si muovono due comprimari, molto ben caratterizzati sia psicologicamente che graficamente, la detective Marlene Moore, che nel corso della seconda storia presente nell’albo intuisce la presenza di una terza persona dietro a quelli che all’apparenza sembrano suicidi, e il fedele maggiordomo Emerson, personaggio che sembra trovarsi sempre al posto giusto al momento giusto pronto in ogni circostanza a salvare il proprio datore di lavoro dai suoi istinti suicidi.

Autori non proprio esordienti di questa pregevole opera sono Susanna Raule per i testi e Armando Rossi che dell’albo ha curato i disegni.

La psicologa Raule infatti, sceneggia dal 2004 la serie Inside per la Cut-Up Comics, mentre Rossi dopo aver realizzato i suoi primi lavori per il Centro Fumetto Andrea Pazienza ha pubblicato sia per case editrici mainstream come Star Comics, sue tavole sono apparse su Lazarus Ledd e Hammer, che più propriamente underground come Black Velvet e Cut-Up Comics.

Tornando a parlare del prodotto si sottolinea come il lettore si trovi di fronte ad una storia dotata di un’ottima sceneggiatura, valorizzata da dialoghi brillanti e da un buon ritmo, scandito da didascalie che mostrano precisi riferimenti geografici e temporali.

Nonostante poi, protagonista della vicenda sia un personaggio tendenzialmente negativo, questo nei suoi modi fare estremi non fa altro che far sorridere il lettore.

Molto convincente anche la prova di Armando Rossi i cui disegni sono leggibili ed espressivi.

Pochi gli aspetti negativi, più che altro solo annotazioni per andare a cercare il pelo nell’uovo.

Per quanto riguarda lo svolgersi della vicenda, qualche snodo narrativo avrebbe potuto essere più chiaro e le motivazioni che spingono le vittime al suicidio più verosimili.

Al di là di queste pecche insignificanti però, lo storytelling è davvero pregevole.

A proposito dei disegni invece, si nota che la scelta di un’inchiostrazione sottile unitamente ad una colorazione un po’ piatta penalizza il tratto di Rossi.

Paradossalmente le matite risultano più definite e volumetriche rispetto al risultato finale, comunque efficace.

Forse una china più decisa e modulata avrebbe giovato al suo stile.

Spesso si parla di sostenere il fumetto italiano.

Dare una chance a questo bizzarro personaggio è uno dei pochi, veri casi in cui questa richiesta pare legittima, tanto più se si somma a quanto detto finora che la confezione è molto curata, come sempre ineccepibile quando si parla di Panini, e il prezzo, di quattro euro, davvero contenuto.