Nelle avventure di Tim e Gruk, c’è suspense, emozione, amicizia, coraggio e generosità ma anche una certa dose di ingenuità e “follia”. Joshua Doder, il talentoso autore inglese, di origine ebraica, definito da The Sunday Times come “il creatore del Montalbano dei piccoli” (mentre il New Yorker sottolinea le analogie tra i personaggi che Doder ha creato, il giovane Tim e il suo cane Gruk, con gli straordinari TinTin e Milou di Hergè), ambienta le storie dei suoi protagonisti in luoghi sempre diversi: nell’Europa dell’Est, in Brasile, a New York o in località esotiche. E Doder fa partecipi i lettori della sua vita avventurosa (è stato cuoco, bibliotecario, attore e, ora, scrittore), raccontando come Tim e Gruk riescano a sgominare bande di mafiosi, sfruttatori o sofisticatori, mantenendo sempre una certa dose di autoironia. Della serie è in preparazione un film.

Gruk sulle tracce dell’hot dog

New York potrà anche essere una Grande Mela, ma per Tim e Gruk è la città degli hot dog. Una statua d’oro di inestimabile valore è stata rubata e Tim ha solo un indizio, ma di importanza capitale. Deve seguire la scia degli hot dog in un lungo inseguimento all’ultimo respiro che lo porterà, lui che non è mai stato prima a New York, dalla quiete di Central Park al traffico infernale di Brooklyn, fino allo stabilimento di hot dog del misterios,o quanto criminale, Doctor Speck. Non senza aver conosciuto una giovane attrice, Smith, e aver visto direttamente come si fabbricano gli hot dog. Ad aiutarlo, anche questa volta, il cane più generoso e più in gamba del mondo: Gruk.

Il mio nome è Gruk

Londra. Di ritorno da scuola, Tim trova un cane abbandonato, ma i suoi genitori si rifiutano di tenerlo in casa. Scopre che si chiama Gruk e che appartiene all’ambasciatore della Stanislavia, un piccolo stato dell’Europa dell’Est. Questi è improvvisamente rientrato con la famiglia nel suo paese. Tim sa esattamente cosa deve fare: sale su un aereo diretto a Vilnetto, la capitale della Stanislavia. Lì la popolazione è oppressa da una dittatura militare e l’ambasciatore e la sua famiglia sono spariti nel nulla. Tim e Gruk si troveranno a pilotare un elicottero, irromperanno in un carcere di massima sicurezza, per lanciarsi infine in una spericolata fuga oltre il confine...

Gruk e la banda Pelotti

Tim e Gruk non avrebbero mai pensato di lasciare il loro tranquillo tran tran e di trovarsi da un giorno all’altro nel più lussuoso degli alberghi di Rio de Janeiro, il Copacabana Castle. Ma a coinvolgerli in questo strano viaggio sono stati proprio Natasha e Max, i due fratelli Raffifi. Si trovano così ad affrontare la più pericolosa banda criminali del Brasile, prima seguendoli in una favela ai margini della metropoli, poi fin nella giungla. I tre fratelli Pelotti hanno pistole, coltelli, auto, barche, un aereo personale e 40 sacchi gonfi di denaro. Tim invece ha solo il suo cervello e l’aiuto dell’amico Gruk.

Joshua Doder - Gruk sulle tracce dell’hot dog (Edizioni Sonda) - pp. 208 - € 9,90 - ISBN 978 88 7106 501 4 - Con le illustrazioni di Davide Ceccon

Joshua Doder - Il mio nome è Gruk (Edizioni Sonda) - Traduzione a cura di Sarah Kaminski e Maria Teresa Milano - 224 pagine - € 9,90 -  ISBN 978 88 7106 481 9

Joshua Doder - Gruk e la banda Pelotti (Edizioni Sonda) - Traduzione a cura di Sarah Kaminski e Maria Teresa Milano - 288 pagine - € 9,90 - ISBN 978 88 7106 482 6

Joshua Doder, di origine ebraica, è cresciuto a Londra, ha studiato a Cambridge e ora vive nel quartiere residenziale di North London. È stato cuoco, libraio e attore. Gli piace fare un po’ il misterioso. Intanto c’è il suo nome o per meglio dire, i suoi nomi. Infatti ne ha due: Josh Lacey e Joshua Doder, che è il suo pseudonimo come autore per bambini. Li usa entrambi: Josh Lacey lavora per The Guardian e ha anche scritto God is Brasilian (Dio è brasiliano), una biografia di Charles Miller, lo scozzese che per primo introdusse il calcio in Brasile. Josh non si definisce un esperto di calcio, ma ha dichiarato di sentirsi sicuramente più vicino a uno spettatore che a un giocatore quando sbaglia un rigore e prende a botte qualcuno. In questo momento sta scrivendo una breve storia della pizza! Per hobby colleziona porcellane giapponesi e adora scalare le montagne. Poi ci sono i cani. Nei suoi viaggi l’autore ne ha incontrati alcuni veramente incredibili, tra cui un cane randagio che in Montenegro viveva rubando il cibo. Gli amici di Joshua l’avevano adottato e portato con loro in Inghilterra. Questo cane non è particolarmente simile a Gruk - infatti è piuttosto aggressivo - ma ha certamente ispirato Joshua.