Quello che state per leggere è un estratto dall'intervista al "guru" della

Photoshop-Generation, Dave McKean, che abbiamo messo in onda a Tutti i colori del giallo il 30 gennaio 2005. E' un'intervista curiosa a uno dei maghi dell'illustrazione contemporanea, un uomo capace di inquietarci e affascinarci con i suoi disegni. Vero e proprio pioniere della grafica e nell'animazione, l'inglese Dave McKean è considerato uno dei maggiori disegnatori e illustratori contemporanei, il cui stile è fortemente contraddistinto dalla capacità di amalgamare perfettamente foto, illustrazione, cinematografia e design grafico. Durante la sua carriera si è misurato con i talenti di Neil Gaiman, Clive Barker e Stephen King, autori che hanno fornito storie e suggestioni per il suo immaginario pittorico. A McKean è dedicata una bellissima retrospettiva intitolata Narcolepsy che sino a metà febbraio sarà ospitata a Milano negli spazi della Fabbrica del Vapore, se potete non perdetevela. La mostra permette di vedere quasi quattrocento opere originali. Oltre alle illustrazioni dei fumetti realizzati insieme allo scrittore e sceneggiatore Neil Gaiman (Sandman, Black Orchid, Violent Cases, Mister Punch), l'universo di McKean potrà essere esplorato in un'ampia selezione di fotografie, libri per bambini, pitture recenti, lavori pubblicitari, illustrazioni e copertine di cd, film d'animazione, video-clip. E ora via un tuffo fra i suoi incubi.

E' vero che vivi in Inghilterra in una zona dove è caduto alla fine dell'Ottocento un gigantesco meteorite?

Se si credesse a tutto ciò che si legge tutti noi disegnatori saremmo dei maghi o degli stregoni.

Ops, ma allora non è neanche vero che la tua casa è adiacente a un essicatoio che è divenuto il tuo laboratorio?

L'unico modo per scoprirlo è che mi veniate a trovare...

Quali sono stati gli autori che hanno letteralmente folgorato il tuo immaginario?

Direi che sono sicuramente troppi per citarli tutti in poche righe. Fra gli autori di fumetti senz'altro Winsor McKay, il creatore di Little Nemo, fra i maestri del medium, uno dei primi a capire che il fumetto poteva essere una forma d'arte.

Ti sei occupato di storie horror ma anche di favole, come hai fatto a muoverti a tuo agio in due settori apparentemente così lontani?

In realtà il territorio del sogno e quello dell'incubo si incrociano fra di loro, puoi trovare sempre una zona oscura e le storie per grandi e quelle per bambini mescolano entrambe meraviglia e paura.

Hai lavorato con autori fra loro diversissimi come Stephen King, Neil Gaiman, Clive Barker, cosa ti ha colpito delle loro sensibilità?

La capacità di raccontare storie ogni giorno uguali e ogni giorno diverse.

Tra poco uscirà il film Mirror Mask, che hai diretto e hai anche scritto con la collaborazione di Neil Gaiman, che ci puoi dire della storia?

Parla di Helena, una ragazzina quindicenne che fa parte di una famiglia di artisti da circo. Vive in un luogo fantastico come il circo, dove realtà e fantasia si mescolano e tutto sommato vorrebbe vivere una vita normale. Mentre sua madre sta per essere operata, Helena sogna di essere in uno strano mondo abitato da creature bizzarre e personaggi mascherati. La regina bianca di quel mondo è ammalata ed Helena la deve guarire. Mirror Mask è un film è prodotto da Lisa Henson, l'erede di Jim Henson, il creatore dei Muppets. Jim Henson negli anni Ottanta aveva realizzato il film Labyrinth, interpretato da David Bowie, che era costato molto e, pur se visivamente affascinante, aveva avuto scarsi incassi. Il film realizzato da me e Neil Gaiman riprende un po' le atmosfere di Labyrinth, e con la tecnologia attuale si può fare meglio e a un costo minore. E' un dark fantasy, una di quelle storie nere e fantastiche che a me e a Neil piacciono tanto. E' la prima volta che dirigo come regista un lungometraggio, fino ad oggi avevo fatto solo spot, videoclips musicali e video art di breve durata, credo che resterete sorpresi dai risultati così come è successo a me.

Qual è il tuo rapporto con il computer? Sei stato sicuramente uno fra i primi artisti a utilizzare Photoshop e a plasmare in maniera diversa disegni, pitture e fotografie.

Il computer è utile nel mio lavoro, e ho capito che usarlo non vuol dire fare un patto con il diavolo, ma ancora adesso appena posso preferisco usare la penna. Mi piace la parte manuale del mio lavoro, non potrei farne a meno.

Tu non ami ripeterti, eppure la copertina del disco dei Counting Crows "This Desert Life" (1999) è la stessa del libro per bambini "Il giorno che scambiai mio padre per 2 pesci rossi", come mai?

Il fatto è che Adam Duritz si era innamorato a tal punto di quell'immagine che la voleva così; tale e quale. Gli ho detto che magari era meglio cambiare la direzione dei pesci rossi o aggiungere altri elementi , ma Adam era convinto che fosse perfetta e incarnasse precisamente il senso del suo disco. Volevano quel mio disegno così tale e quale, ho proposto delle modifiche, ma non le hanno volute, non hanno accettato neppure un cappello diverso! Spesso mi succede che i musicisti mi chiedano dei miei disegni per illustrare i loro cd, ma sono in pochi a chiedermi di realizzare qualcosa appositamente. Mi ricordo che Alice Cooper per la cover del suo The last temptation (per il quale aveva pensato a una sorta di concept album facendosi aiutare da Neil Gaiman ma anche da Chris Cornell) mi chiamò nel cuore della notte dicendomui: "Hey Dave, ho sognato la copertina del mio disco, devi assolutamente realizzarmi un chinese wall come quello che ho sognato". Al momento non sapevo cosa rispondergli, poi quando mi sono svegliato mi sono lasciato trascinare dalla sua follia iconografica e l'ho mediata con la mia.

Assieme a Neil Gaiman hai realizzato due incredibili libri per bambini come "Il giorno che scambiai mio padre per 2 pesci rossi" e "I lupi nei muri" ti consideri a tutti gli effetti una sorta di coautore di queste opere oppure solo un semplice illustratore?

Nel caso di questi due libri entrambi siamo stati coautori dell'opera. Ho invece fatto solo delle illustrazioni per Coraline, sempre scritto da Neil Gaiman. Coraline è un romanzo vero e proprio, non solo un libro per bambini e in questo caso io ho seguito alla lettera le sue indicazioni. Per gli altri due libri, invece, Neil mi ha dato solo un testo breve e mi ha lasciato la massima libertà nell'illustrarlo, persino nella scelta del formato che la storia avrebbe dovuto avere. Si tratta di due racconti molto surreali, tipicamente inglesi.

Non sei un disegnatore di supereroi, ma una delle tue opere più famose è la graphic novel di Batman Arkham Asylum...

E' anche uno dei miei libri stampati peggio. Non ho mai amato molto i supereroi e Batman mi è sempre sembrato un personaggio un po' strano: gli ammazzano i genitori quando è bambino e poi lo ritroviamo con un costume con le orecchie a punta che dà la caccia ai criminali: ho sempre pensato che mancasse un passaggio! Nel volume abbiamo parlato di Batman come icona, piuttosto che come semplice personaggio a fumetti.