L'uomo cannone inizia a Milano in una domenica in cui l'Inter vince lo scudetto. La città è bloccata dai festeggiamenti. Nella questura di via Fatebenefratelli, un uomo triste e benvestito, ricoperto di sangue non suo, offre risposte sconclusionate ad un tris di poliziotti che volentieri finirebbero il turno per raggiungere la festa o la famiglia. Ma quella sera non è destino che si possa chiudere bottega, quella sera scoppierà un caso clamoroso destinato alle prime pagine dei giornali. O forse no, dipende dal Diavolo e a come diavolo si fa a bloccarlo.

La storia scandaglia gli inquietanti retroscena di traffici illegali internazionali. Al centro un personaggio ecomafioso che da dietro le quinte, orchestra e trama occupandosi di commerci che vanno dallo smistamento di rifiuti tossici allo smaltimento di scorie nucleari, dalla vendita internazionale di armi a supporto di guerre intestine in Centro America e Sudafrica ai rapporti mai ben definiti col Sisde.

Piero Colaprico è nato a Putignano (Bari). Si è laureato in giurisprudenza all’università di Milano e dopo anni di gavetta nel 1985 è stato assunto a La Repubblica, di cui è inviato speciale dal 1989, anno in cui ha pubblicato il suo primo saggio, Duomo connection. Come giornalista ha seguito numerose storie di criminalità e corruzione, arrivando a coniare il termine "tangentopoli". Storie che sono riportate in saggi come Manager calibro 9 (da cui verrà tratto un lungometraggio attualmente in lavorazione) e Capire Tangentopoli (1996). Ha scritto diversi romanzi e racconti gialli: tra cui Sequestro alla milanese, 1992; Kriminalbar, 1999. Con Pietro Valpreda ha dato vita alla serie di romanzi incentrati sulla figura del maresciallo Binda, pubblicati da Marco Tropea: Quattro Gocce di Acqua Piovana (2001), La nevicata dell'85 (2001), La Primavera dei Maimorti (2002), L'Estate del Mundial (2003). Tra le sue opere più recenti vi sono Trilogia della città di M. (2004) e La quinta stagione (2006) e La donna del campione (Rizzoli, 2007)