Paure? Non ci sono paure. C'è n'è solo una, quella della morte. Se non ci fosse, non avremmo paura di nulla. E quella convive con me.

Il mio rapporto col cibo è un rapporto da vegetariano.

Mi piace molto mangiare, adoro il cibo cucinato e presentato come si deve.

Cucino e lascio che si cucini per me, ma spesso mi metto dietro ai fornelli a inventare qualche ricetta. Che non sempre riesce, ma talvolta azzecco accostamenti apparentemente improbabili.

Poiché vivo da solo, a mezzogiorno mangio di sfuggita, molta più cura invece per il pasto della sera. Ma quando nel week end arriva la mia amata Simona, allora ci mettiamo particolare attenzione.

Non sono particolarmente goloso. Preferisco il salato, ma non disdegno affatto un buon dolce.

Quando è possibile cerco di evitare fritti. Utilizzo alimenti prevalentemente integrali.

Il mio piatto preferito? Spaghetti ai frutti di mare (cozze e vongole non avendo sangue le mangio senza farmi problemi)

Zero caffè, non mi piace. Tè e tisane quasi tutti i giorni.

Il mangiare lo vedo non solo come alimentazione ma assolutamente anche come cultura. Le tradizioni non basate sul rispetto della vita animale non mi piacciono affatto. Per cui mi batto per cambiarle.

Cerco di conservare il mio corpo il meglio possibile.

Mi piace vestirlo, evitando qualsiasi cosa firmata.

Spesso metto un jeans e un golf, o una maglietta, ma mai capi che possano far apparire sfigato.

Mi riservo sempre un bagno rilassante nel week end. Un'ccurata igiene di base nel resto della settimana.

Ogni tanto mi scappa qualche birra di troppo.

Io vivo a Milano, di giorno mi muovo per la mia città sempre e solo a piedi. La sera in auto.

Una città per me importante è Prato, dove vive Simona. Ci vado volentieri, è molto accogliente e si mangia la pappa con il pomodoro: squisita.

Nei viaggi preferisco muovermi in treno. Leggo, penso, scrivo. Inquino poco.

Preferisco la montagna. Il mare a piccole dosi e mai d'agosto.

Scrivo tutti i giorni. Tranne se ho impegni fuori casa che me lo impedisco.

Ogni momento è buono per buttare giù appunti e impressioni, spesso anche di notte.

Per scrivere uso carta e penna se sono per strada, altrimenti solo pc.

Sono invidioso nei confronti di quelli che capiscono l'informatica. Odio quando il pc si inchioda, mi provoca delle crisi isteriche.

Con la scrittura ho rapporti solo d'amore. Anche se la bieca ignoranza di alcuni editori te ne vorrebbe far disamorare.

Quando scrivo so sempre esattamente cosa sto scrivendo e perché.

Non ho mai provato il famoso terrore della pagina bianca per cui per ora non sono in grado di definirlo.

Non ho mai avuto scadenze dalle case editrici.

Mi dò io stesso delle scadenze... almeno un libro all'anno.

Scrivo sempre, da mattina a sera.

Nessun tic, nessun trucco particolare o rituale nello scrivere. Tutto molto semplice. Un pc, una tazza di té, un disco in sottofondo da scegliere in base alle ore della giornata.

Di solito risulto simpatico, ma il mio modo diretto di comunicare spesso urta sensibilità fragili.

Qualcuno da ricordare qui? Voglio ricordare la fidanzata, l'ho già citata prima.

Voglio dire questo: diffidate dei critici italiani, imparate da soli cosa vale la pena leggere.

Ho conosciuto qualcuno dei miei nonni e li ricordo con piacere. Le cose dolorose del passato non riesco quasi mai ad allontanarle definitivamente.

Non penso sarò mai pronto ad accettare la malattia e la morte.

Mi piace dormire ma svegliarmi presto la mattina.

Sono spesso stanco sia fisicamente che mentalmente, ma metto molta energia in ogni cosa. Il risveglio non mi turba, solo la serialità della vita.

Faccio di solito una colazione molto frugale, un frutto, uno yoghurt.

Ho diversi sogni o incubi, ma non li ricordo quasi mai.

In teoria si può vivere di scrittura. Ma necessitano molti appoggi, la qualità del libro ha poco a che fare.

Io ancora non ci vivo, ma ce la farò.

Per vivere faccio il gionalista.

Sono arrivato alla scrittura perché lo desideravo da anni, ma non ne avevo il coraggio. Poi, compiuti i 40, mi sono deciso.

Qualche aneddoto sulla mia carriera letteraria? Le case editrici che respingono i libri facendo finta di averli letti. Penose.

Ho incomprensioni con chi ha paura di osare con la scrittura.

Voglio ringraziare me stesso

Bei ricordi? Aver incontrato quelli dell'Alacrán. Voglia ancora di lavorare con loro.

Nelle vita ho infiniti rimpianti. Nella scrittura, direi che dovevo iniziare prima.

Chi farei sparire... Troppa gente, per cui rispondo con un una battuta. Pippo Baudo, non è possibile che la musica italiana sia in mano a un uomo di settant'anni.

Paolo Grugni è nato a Milano nel 1962, si occupa di musica e letteratura per varie testate, tra cui Sorrisi e Canzoni e GQ. Dopo il grande successo di Let it be (Mondadori - Colorado Noir), ha scelto Alacrán Edizioni per il suo attesissimo secondo romanzo Mondo Serpente (www.mondoserpente.it).