Gianfranco ciao. E’ già in edicola da qualche giorno il terzo appuntamento con HYDRA CRISIS: Lo spettro corre nell’acqua. Di questa tua serie che firmi per Segretissimo, sotto pseudonimo, parlammo già tempo fa, nella rubrica Spie nel mirino. Vuoi riassumerne ai nuovi lettori di ThrillerMagazine le caratteristiche?

Spy story estrema, in odor di horror e di fantascienza. Con un  ritmo narrativo che s’ispira molto al cinema di John Woo e scelte stilistiche che si rifanno ai libri di Jan Fleming. Il tema di base che viene trattato è fondamentalmente la lotta di un uomo contro un mostro. Un duello all’ultimo sangue che si rinnova nel tempo e continua strenuamente. Marc Ange, il protagonista della serie, è ossessionato da un incubo personale, uno spettro proveniente dal suo passato che è nel contempo creatura mitologica e metafora delle sue ossessioni. La creatura mostruosa dalle tante teste che lui identifica come icona del male assoluto. Il potere che sta nell’ombra e tutto dirige.

Cosa accomuna e cosa distingue Marc Ange dagli altri eroi che costellano l’universo della spy story internazionale?

Per volerlo definire in tre parole, Ange è un donnaiolo, un eroe, un vendicatore.

Lui è un’agente free lance del DIESIS il servizio segreto interforze europeo. E fa parte di un’unità di crisi denominata Nemo, che entra in azione quando si deve agire assolutamente fuori dagli schemi, al di sopra della legge.

La sfida che mi sono posto fin  dall’inizio, è stata quella di creare una specie di James Bond più cattivo, più romantico, più tormentato.

Ange è in definitiva una cavaliere d’altri tempi che non esita a rischiare la propria vita in nome di un ideale di giustizia che viene di volta in volta infangato dagli intrighi che fanno a capo alle più oscure trame politiche. Gli antagonisti sono spesso loro stessi vittime di questo potere assoluto e misterioso, ignari emissari, freddi e calcolati strumenti di devastazione inevitabilmente destinati all’annientamento nel nome di un’assurda rigenerazione matastica del male. La metafora dell’Hydra è perfetta per definire un mostro che risorge da se stesso: le teste tagliate si riformano ogni volta più crudeli e letali.

L’inganno impera e prolifica e niente è mai come sembra.

 

Marc Ange non è solo nella sua lotta contro il male…

Il suo braccio destro è Colombo Viaggiatore, un hacker di diciannove anni, paraplegico, di cui nessuno conosce l’identità, un tipino in grado di entrare in qualsiasi rete informatica, genio dell’elettronica e arguto investigatore. Poi c’è il generale Claude Marini, il capo del Diesis, che non a caso è soprannominato la Chioccia. 

Il lettore starà pensando a M, il boss di James Bond…

Ne rappresenta una versione molto più tormentata. E’ un uomo costretto a compiere scelte  scomode, dotato di una grande umanità ma costretto a barcamenarsi dentro i grovigli inestricabili che fanno a capo ai grandi intrighi internazionali, spesso a scapito della giustizia vera. Ricorda un poco il capo Skinner dei telefilm di X-file con il fisico di un Maigret.

 

Marc Ange e le donne.

Lui è un inguaribile seduttore, dotato di un fascino irresistibile, oltre che di una bellezza fuori dal comune. Inevitabilmente, in ogni sua avventura perde la testa per la femmina sbagliata.

Per fortuna che c’è Jamaka, l’unica donna che conta veramente per il nostro eroe: una stupenda sino brasiliana campionessa di arti marziali, che è di fatto la custode di Nid Azur, l’sola segreta situata alla Cajenna, nella Guyana francese, dove Ange va a rifugiarsi per leccarsi le ferite dopo le sue missioni.

 

Gadget di missione, armi, auto e quant’altro…

Marc è collezionista di Porsche, rigorosamente nere. Possiede, in un garage privato a Parigi, alcuni modelli molto rari e molto costosi, che usa durante le sue missioni e che inevitabilmente rovina. In Lo Spettro corre nell’acqua, però, trovandosi ai Caraibi, è costretto a prendere in prestito una Carrera GT argento metalizzato, povero. Ama molto anche gli orologi. Usa quasi sempre un Omega Speedmaster Professional del ’69 che era stato di suo padre, ma non disdegna anche altri classici. In quest’ultima avventura, opta per un mitico Rolex Submariner con laser incorporato. Poi ci sono le armi: che sono sempre sofisticate e scelte alla luce di una grande competenza operativa. In quest’ultimo libro opta fra le altre cose, per un modello di semiautomatica di produzione italiana, la P 7070, che ha la caratteristica di avere una canna senza rigatura, con effetti terminali devastanti. Poi un coltello Karambit ad artiglio di tigre usato nelle arti marziali indonesiane, estremamente letale. Nella dotazione subacquea, una balestra con testate esplosive a tamburo rotante.

Ci sono alcune concessioni alla fantascienza, nel tuo modo di interpretare il format di Segretissimo, mi riferisco in particolare alle invenzioni usate dai “cattivi” di turno…

In ogni romanzo c’è sempre alla base di tutto una trovata di questo genere. In L’Occhio della tenebra: il raggio della morte, un sistema che paralizza tutti i congegni elettronici e fa impazzire la gente.

In La coda dello scorpione un virus a selezione genetica. In Lo spettro corre nell’acqua, le idee si sprecano. Ci sono: simulatori abissali, caccia subacquei, un cerebroscopio in grado di guidare il cervello dei pesci. Respiratori a liquido amniotico. Tute cibernetiche da realtà virtuale…

 

La trama de Lo Spettro corre nell'acqua, a grandi linee?

Un agente del Diesis in missione viene ritrovato ucciso, decapitato, sulla spiaggia di un'isola al largo di Monte Cristi. L'ultima sua comunicazione inviata alla base d'appoggio è una sequenza di numeri all'apparenza incomprensibile. L'agente si era infiltrato come  biologo nell'equipe scientifica del dottor  Raphael Markos, uno scienziato miliardario esperto di fondi abissali, inventore di straordinarie apparecchiature subacquee. Marc Ange reduce da una brutta esperienza con uno squalo assassino di specie sconosciuta, viene chiamato ad indagare.  Da Miami ad Haiti. Dalle Florida Keys alle Isole vergini. In uno scenario esotico e nello stesso tempo terribile, l'agente Nemo dovrà affrontare  i mostri del suo passato. Mentre la nuova testa dell'Hydra si preparerà a colpire: silenziosa e letale, proprio come uno spettro che corre nell’acqua.

 

Marc è un grande fan dei King Crimson, ne è quasi ossessionato. Anche in Hydra Crisis, come negli altri tuoi libri, viene data molta importanza alla musica.

E’ una cosa di cui non posso fare a meno. Il retaggio del mio passato da musicista. Anche io adoro i King Crimson e li adora anche Reno, ovviamente. In ogni libro c’è una colonna sonora che in qualche modo partecipa alla trama.

In Darkeneye la strofa di una canzone serve persino per scoprire l’orrenda trama. In quest’ultimo romanzo, tutte le canzoni e i brani musicali scelti hanno a che fare con l’acqua. Da Handel ai Deep Purple con Smoke on the water. Fino al bellissimo e suggestivo Cold Water di Damien Rice: quando Marc incontra per la prima volta la bellissima Sirène occhi di mare (la stupenda femmina in tuta subacquea che è nella cover del libro).

Al terzo libro, Jo Lancaster Reno cosa rappresenta esattamente per te? E’ un semplice pseudonimo o inizia ad essere un alter ego?

Lui è il personaggio principale del serial, in un certo senso. La prima cosa che ho fatto, quando mi sono imbarcato in questa avventura narrativa è stata quella di inventarmi lo scrittore che avrebbe dovuto portarla avanti. Poi mi ci sono immedesimato, proprio come si fa con gli altri personaggi della storia. Quindi io mi travesto, divento come Reno e inizio a battere sui tasti del computer. Se non è un delirio questo…

Una nota informativa di colore: in ogni romanzo io faccio sempre una comparsata: a un certo punto della vicenda, viene descritto un tipo pelato che sta scrivendo su un taccuino. Il buon Hitchcok insegna…

 

Puoi anticipare qualcosa delle prossime puntate di Hydra Crisis?

Marc Ange dovrà cercare di fermare una bellissima e letale superkiller con una mortale forma allergia nei confronti dell’acqua.

Inizierà così una vera e propria sfida all’ultimo sangue in giro per il mondo. Tensione erotica, odio profondo, un’attrazione irresistibile e il desiderio di uccidere si mescoleranno assieme creando una miscela altamente esplosiva. Poi ho in programma di scrivere la storia che descrive il passato di Marc, l’inizio dell’incubo. Il suo rapimento quando era ragazzino, l’uccisione di suo padre e di sua madre. La crescita e l’addestramento. La nascita dell’agente Nemo.

Ci sarà molto sangue da versare, battiti accelerati all’inverosimile e respiri mozzati.

Insomma, avremo da divertirci un mondo, io e il buon Reno.