Il mio telefonino e quello di altri due noti giornalisti era sotto controllo, quando tre anni fa indagavo sui delitti del Mostro di Firenze, e realizzavo servizi a raffica. La notizia è apparsa giorni fa sul quotidiano La Nazione e su Repubblica redazione di Firenze. Ho fatto la fine del calciatore Vieri, spiato da Moratti, senza saperlo. Il mio grande amico, Michele Giuttari, Capo del Gides di Firenze, la suadra antimostro, mi spiava.  Io che gli avevo regalato i sigari con l'immagine di Garibaldi perchè lo vedevo come un eroe. Adesso capisco perchè mi cadeva sempre la linea. Il fatto più curioso è che quando mi squillava il cellulare, squillava contemporaneamente anche ad una ragazzina di 14 anni di Palermo, la quale si ascoltava la storia, non dell'orso, ma del Mostro. Un giorno mi chiamò e mi disse: "Scusi signore non so perchè ma mi appare sul display del mio telefonino sempre il suo numero. Io lo attivo e sento sempre parlare di delitti, di strani personaggi, di killer". Replicai subito: Denuncia tutto e tutti. Ma la storia andò avanti per otto mesi. Ora mi sento coma il calciatore Bobo Vieri, che ha dato l'anima per l'Inter, ha segnato 1OO reti, ma non sono bastate. Era intercettato. Spiato. Senza che chi lo spiava  fosse autorizzato a farlo. Come nel mio caso. Questa è una violazione gravissima della privacy.