Tomas invece stava facendo di tutto per impossessarsi della mia personalità, tentando di assomigliarmi sempre più. E, se devo dirla tutta, Gianna era (ed è ancora) completamente in sua balìa, come lo era stata di me appena sposati. Pende dalle sue labbra, sì caro, hai ragione, fai bene a far questo, fai bene a dire quello.

Così sviluppai un potere che non sapevo di avere: come Petrolini mi trasformai per non essere simile a lui, misi su pancia e doppiomento, le spalle mi si afflosciarono e cominciai a camminare piegato in avanti. Persi i capelli. Mi comprai degli occhiali con le lenti spesse. Mi feci crescere una barba grigia e rada. Riuscissero tutti, a mantenere le distanze come faccio io.

Neanche adesso che sono passati più di trent’anni dall’invasion day i due vogliono saperne di andarsene. Anche grazie a questo governo, ancora più imbelle di quello di un tempo, che ha fatto una legge, quella sul lavoro interinale, che gli impedisce di guadagnarsi il conquibus per tornare sul loro pianeta, che credo si trovi dalle parti di Bellatrix. E così loro continuano a dissanguarmi e io somatizzo, ho un’ulcera grossa come una casa.

Ma non mi arrendo.

Perché devo farvi una confessione... o forse è solo una vanteria.

Qualche anno fa ho cominciato a mettere qualche petardo negli oggetti che i Piccolotti più piccoli maneggiano, bambole, penne biro, cose così. Solo per spaventarli, per farli tornare su Bellatrix.

Poi a iniettare varechina nelle bibite che bevono. Ma ci sono stati effetti collaterali imprevisti, c’è andato di mezzo anche qualcuno di noi. Che diavolo le è venuto in mente, a quella vecchietta, di bere Coca Cola? Non poteva bersi una tisana?

Ho provato anche coi sassi dai cavalcavia, ma i Piccolotti sono astuti. Viaggiano dietro.

Il mese scorso ho trovato un sito dove insegnano a fare le bombe, molto interessante. Avete letto dell’attentato di Al Qaeda all’ospedale di Malgrate? Nel reparto Ginecologia e Ostetricia?

Dai, sto scherzando, ve l’ho detto che racconto balle spaziali.

Mica sono matto.

Nota

* Mi è stato fatto osservare che Dracula non è un personaggio di un’inesistente Mary Sheckley (al più, lo poteva essere di Mary Shelley, che ha scritto invece Frankenstein), ma di Bram Stoker.

Lo so anch’io, ma mica posso costringere i miei personaggi a leggersi quello che voglio io, soprattutto quelli matti o presunti tali.

E poi mi piaceva, visto il contesto, che fosse una donna, la Mary e non il Bram, ad accorgersi di quanto infidi siano i Piccolotti.