Negli uffici della direzione generale di una grande banca, Mancini, su commissione di un losco uomo d'affari, deve posizionare una bomba per distruggere così alcuni importanti documenti troppo scomodi per lui. Camuffato da uomo delle pulizie e con la bomba collegata a un timer, Mancini, però, rimane bloccato in ascensore insieme a due ignari impiegati che stanno per tornare a casa dopo il lavoro. Intanto all'esterno dell'edificio, Pittana e Borgia, i suoi due complici, dovrebbero tenere sotto controllo la situazione ma, in una corsa contro il tempo, Mancini comincia a rendersi conto che forse non lo stanno aiutando come dovrebbero.

Questa in breve la trama del nuovo film di Marco Manetti e Antonio Manetti dal titolo Piano 17, in uscita nelle sale italiane il 3 marzo 2006, distribuito dalla Moviemax. 

Il film, realizzato a low budget, è costato settantamila euro senza pagare gli attori, trecentocinquantamila euro saldando tutti, cast e troupe, diciottomila euro per passare dal digitale alla pellicola.

La pellicola unisce una serie di generi cinematografici, prendendo le mosse dall'action-thriller americano, per sfociare nel noir e arrivare a situazioni altamente drammatiche.

Il cast è composto da alcuni dei migliori attori italiani del momento che hanno partecipato gratuitamente finendo per essere produttori del film:  Giampaolo Morelli (il rapinatore), Giuseppe Soleri (il timido impiegato), Elisabetta Rocchetti (la bella impiegata della banca), che rimangono chiusi nell'ascensore. Poi ci sono i due complici che aspettano fuori dall'edificio Enrico Silvestrin e Antonino Iuorio.  Massimo Ghini infine interpreta il vecchio della banda.

Il film è stato premiato al Noir in Festival di Courmayeur.