Tratto dal libro di Alexander Stille Excellent Cadavers: The Mafia And The Death Of The First Italian Republic, riadattato da Vania Del Borgo e Marco Turco, In Un Altro Paese è la ricostruzione della storia della mafia, a partire dall prima repubblica per poi giungere al maxiprocesso antimafia di Palermo, raccontando il lavoro dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e la loro morte.

Stille, agli inizi del 1990, decide di "indagare" sui delitti di mafia, immergendosi nella Palermo di Letizia Battaglia, fotografa di punta nella documentazione di questi crimini, che assurgerà a coscienza visiva dello scrittore statunitense, il quale pubblicherà il testo nel 1995. Dieci anni dopo,  Marco Turco si assume il compito di filmarlo.

La forza di In Un Altro Paese sta proprio nella capacità di ricostruire - a monte di un'attenta analisi delle più disparate fonti pubbliche - l'altalenanza tra il potere mafioso e quello politico, storicizzandola e indagando a fondo il rapporto tra mafia e Stato.

Ma come reagisce il Paese natale della più grande organizzazione malavitosa del mondo? Questo è il punto di vista attraverso il quale Stille ripercorre gli eventi sul testo e Turco li mette in scena, aggirando così qualsiasi rischio di strumentalizzazione: chiedersi come e quando il Paese ha reagito.

In Un Altro Paese è, dunque, un film con "documenti alla mano"; accattivante per tematiche e tempi di narrazione, nonché meritorio per la tecnica - considerato il copioso rimpasto tra materiale audiovisivo, originale e d'archivio e il necessario utilizzo di numerose, terribili fotografie - e l'indiscutibile coraggio dimostrato. A testimonianza di ciò, il coinvolgimento di ben sei Paesi, tra produttori e finanziatori, che hanno abbracciato e finanziato il progetto.

Un film che risveglia il senso dell'onore, della dignità e della giustizia dei tempi in cui l'Italia intraprese la strada per sconfiggere definitivamente la mafia.