Dove sei quando scrivi? Sia fisicamente che mentalmente

Fisicamente davanti a un computer. Mentalmente: scrivendo gialli e thriller storici gioco con l’avventura a tavolino. Infilandomi ovunque dritta in mezzo alla storia. Addirittura mi pare di vivere, mangiare e dormire con i miei personaggi. Che poi si vendicano e mi perseguitano, svegliandomi persino di notte …

Come scegli le tue vittime, e i tuoi assassini?

Intanto dipende dal contesto. Le vittime devono essere buone… meglio se non troppo, qualche problema non guasta mai o, se necessario, agnellini mandati al macello. Gli assassini: intriganti e intelligenti se è il loro compito e mi serve, contorti, furbi come volpi e diabolici se devono essere combattuti o eliminati. Comunque nel giallo storico il concetto assassini è sempre molto elastico. Spesso i “buoni” sono degli assassini patentati. Nei secoli o si sceglieva la via della preghiera vedi San Francesco (ma spesso anche con il saio si menava di spada…) o trovatemi un importante personaggio storico che si sia fatto largo distribuendo fiori ai nemici.

Qual é il tuo modus operandi?

Devo aver un particolare in mano, un fatto, un oggetto o un personaggio che mi convince. Poi, quando e se ritengo di avere in testa una storia da inserire in quel momento storico, allargo il tiro. Prendo appunti e mentre abbozzo un primo scenario andando avanti con un ideale filo conduttore per la trama, do contemporaneamente il via alla caccia al tesoro, cominciando a dilatare tutto ciò che so del background dell’epoca e a raccogliere altro materiale per una corretta ambientazione. Ci vuole tempo e precisione, però il sistema mi consente di reperire notizie, collegamenti e magari aneddoti e curiosità che infilerò nel romanzo. Mi diverte scriverle e spero che facciamo sorridere chi legge.

Chi sono i tuoi complici?

Quasi tutti di carta o similia : saggi, i testi sull’epoca, gli archivi e tutto quanto reperibile sull’web. E di carne invece: i lumi di qualche generoso collega o amico che ne sa più di me.

Che rapporti hai con i tuoi lettori e le tue lettrici? Avanti, parla!

Di appagata e beata gratitudine, visto che mi leggono. E di spinta a continuare.

Che messaggio vuoi dare con le tue opere?

Ottimista: la storia può anche interessare e piacere se la si rende viva, palpabile. Realistico: tutto torna, tutto si ripete e nessun errore ha mai insegnato qualcosa. Ciascuno crede di saper fare meglio. E invece il passato ci rincorre , ci raggiunge e ci supera.