La collana “Il Giallo Mondadori” di gennaio (n. 3175) presenta Dove abita il diavolo (2019) di Marzia Musneci.

La trama

È successo allo scavo archeologico. Il cadavere disarticolato della donna giace ai piedi della scarpata, illuminato dai flash, circondato da paramedici e poliziotti. Le giunture scomposte, gli occhi pieni di niente, un rivolo di sangue secco all’angolo della bocca. Flavia è precipitata nello strapiombo da un’altezza di trenta metri. Lungo il costone, rami spezzati, brandelli di tessuto, residui organici sulle rocce. Un incidente, dicono tutti. Incidente un cavolo. Il pensiero si fa strada nella mente di Matteo Montesi, investigatore privato, che con la vittima aveva un rapporto personale. Oltre che una ricercatrice, impegnata nello studio dei resti rinvenuti di un’antica gladiatrice, lei era soprattutto un’atleta, capace di cavarsela in una situazione di pericolo. Qualcosa però la preoccupava. Lui l’aveva vista muoversi circospetta, quasi percepisse l’incombere di una minaccia. Incidente un cavolo. Omicidio, piuttosto. Al momento è solo una sua fantasia; per trasformarla in un’ipotesi credibile, Montesi dovrà scavare in profondità sotto la superficie delle cose. Montesi l’idealista suo malgrado, in lotta perenne contro lo scetticismo generale. Non ha ancora imparato che è inutile correre dietro alla verità assoluta. È già tanto arrivare a una discreta approssimazione. Ma lui è fatto così.

L’incipit

Di tanti modi per crepare, proprio questo.

Buio, silenzio e aria marcia.

Cristiana s'incazzerà a bestia. Non perdonerà. Piantarla in asso in un momento così.

Flavia nell’arena. Achillea. Il sarcofago di Amazon. Quantico e Cristiana. L'AdronTech e casa Sanguera e la Art Track.

Frammenti della storia che mi ha tirato dentro una bara, due metri sotto terra.

Buttati lì alla rinfusa. Slegati. Smarriti.

Avevo capito, lo so. Adesso non ricordo più. Non ha importanza.

"Che fai, ti arrendi, Montesi? Fa' qualcosa."

La voce clandestina. Quella che da quarant’anni tenta il provino per il molo di coscienza e non se lo aggiudica mai. Se la fa sotto, la rompipalle. Se crepo io, crepa anche…

Cristiana. Rose rosse su un pavimento lucido. Claudia Sanguera. Nita Stark. Il Rosso dei Padri. Cristiana.

“Sveglia, Montesi. Muovi le chiappe.”

Sbruffo una parodia di risata. Muore in un attacco di tosse che dà fuoco alla spalla sinistra. Fa' qualcosa, dice. Con la testa che va per conto suo, le mani legate e una pallottola in corpo. Deve aver mancato il cuore, o sarei già morto. Che fortuna. Vuoi mettere, il privilegio di una lunga agonia in una bara? Un'esperienza che non può mancare nel bagaglio del bravo investigatore privato. Peccato che non potrò segnarla nel curriculum.

Un lampo, un'immagine. Dovrebbe esserci qualcuno, ricordo.

— Ehi!

Niente.

— Ehi, ci sei?

Dall’uomo sfortunato che era con me non giunge neanche un fiato. Forse è già morto, o forse lo hanno portato altrove.

Solo.

Ok, Montesi. Ci siamo. Prima o poi doveva succedere.

Com’è che funziona? Tutta la vita in un attimo? Tutto quell'affannarsi, quell’arrancare, quell'inseguire un significato senza afferrarlo mai, perché forse non ce? Tutto quel casino?

Non se ne parla, sono stanco.

Chiudere gli occhi e crepare con classe, come il tizio in quel vecchio film.

Bye bye life.

Maledizione.

Bye bye happiness.

Cristiana.

Hello loneliness.

I think I'm gonna die.

’Fanculo la classe. Ma porca puttana!

Info

Dove abita il diavolo di Marzia Musneci (Il Giallo Mondadori n. 3175), 266 pagine, euro 5,90