Mauro Boncompagni, colonna portante del Giallo Mondadori, presenta questo settembre la sua nuova opera di raccolta: il numero 87 de “Gli Speciali del Giallo Mondadori”, dal titolo Delitti d'oltralpe.

Per sapere tutto dei testi presenti, si rimanda agli Archivi di Uruk.

Le trame

Arrestate Rouletabille di Gaston Leroux

Un’intricata vicenda di tradimenti, reali o presunti, avvelena la vita di due coppie. Finché sospetti e infingimenti sfociano in un duplice omicidio. Purtroppo colui che potrebbe risolvere il caso, il giorna lista detective Joseph Rouletabille, è anche il principale indiziato in quanto parte in causa. Una ragione di più per smascherare il vero colpevole a qualsiasi costo.

Le mani d’Orlac di Maurice Renard

Il pianista Stéphen Orlac sopravvive miracolosamente a un incidente ferroviario, e l’intervento di un celebre chirurgo gli conserva l’uso delle mani. Ma questo che appare come un secondo miracolo assume presto i tratti dell’incubo. Perché le sue mani, quasi animate da una volontà propria, non sembrano più appartenere a un artista. Sembrano quelle di un assassino.

Edith dal Collo di Cigno di Maurice Leblanc

Rubare una preziosa collezione di arazzi da un edificio protetto come una fortezza inviolabile non è un’impresa alla portata di un ladro comune. Ma Arsène Lupin è un fuoriclasse, e non esiste sistema d’allarme in grado di resistergli. Questa volta saprà perfino superarsi, giocando con magistrale scaltrezza le sue mosse nell’eterna partita a scacchi contro le forze di polizia.

L’incipit dell’Introduzione

Tra la Francia e il giallo esiste una storia d’amore a prima vista. Che parte da molto lontano. Edgar Allan Poe, l’inventore del poliziesco moderno, ambienta I delitti della Rue Morgue a Parigi. E una delle letture dalla quale trae ispirazione per il racconto sono i Mémoires di Vidocq, il criminale evaso più volte dal carcere e diventato infine poliziotto, a cui si deve la creazione della prima grande polizia moderna, la Sûreté. Certo, nel racconto Poe non perde occasione di criticare Vidocq, accusandolo di intuizionismo e di metodi investigativi poco avvezzi al lavoro della riflessione sistematica (“Vidocq sapeva indovinare ed era uomo di perseveranza. Ma non avendo la mente educata a riflettere, sbagliava continuamente strada per lo stesso ardore delle sue investigazioni”). Chi sta troppo vicino agli oggetti perde di vista il quadro d’insieme, dice Poe, ma in fondo è vero anche il contrario e, come osservava Chesterton, chi è tanto concentrato a guardare una foresta, a volte può non accorgersi di un particolare albero. Comunque stiano le cose, l’influenza di Vidocq sul poliziesco francese è stata notevole. La si può ravvisare senza difficoltà nel padre del giallo francese, Émile Gaboriau, il cui principale protagonista, Monsieur Lecoq, evoca di sicuro (anche nelle assonanze foniche del nome) il primo capo della polizia parigina.

L'incipit di "Arrestate Rouletabille"

È con comprensibile emozione che io, l’avvocato Sainclair, riprendo in mano la penna a dieci anni dalle prime clamorose inchieste di Joseph Rouletabille, il giovane reporter dell’“Epoque”, per far conoscere nei suoi dettagli insospettabili un nuovo mistero sconvolgente, il delitto di Rouletabille, una tenebrosa vicenda il cui principale protagonista fu quella dolce sfinge dall’ambiguo sorriso chiamata l’eterno femminino.

Povero Rouletabille! Proprio lui che finora era riuscito a risolvere ogni enigma, ogni mistero, con la forza penetrante della sua ragione, si trovò all’improvviso sperduto nell’insondabile abisso degli occhi di una donna, e fu il Caos!

L'incipit di "Le mani d’Orlac"

Accadde il 16 dicembre, alle ventitré e dieci.

In quel momento il capostazione attraversò i binari.

Uscito dall’ufficio, andava verso le Partenze correndo e gridando: – Impedite al 49 di partire!

Allora i presentimenti della signora Orlac si trasformarono in angoscia, e seppe che il malessere di tutta la giornata era questo: presentimenti.

Fino a quel momento, Rosine Orlac era sicura di essere triste in anticipo. Quella vaga malinconia, quel lieve spavento latente, che l’avevano presa dal mattino, non le erano certo sconosciuti. Donna al superlativo, poiché era bionda e parigina, le capitava di vedere talvolta tutto oscurarsi, ma poi passava…

L'incipit de "Edith dal Collo di Cigno"

— Arsène Lupin, qual è la sua vera opinione sull’ispettore Ganimard?

— Un’opinione molto alta, mio caro amico.

— Molto alta? Ma allora perché non perde occasione per coprirlo di ridicolo?

— È una mia cattiva abitudine, della quale mi scuso. Ma cosa posso dire? Sono cose che capitano sempre. Ecco un bravo poliziotto, ecco un mucchio di brava gente che ha il compito di assicurare la legge e l’ordine, che ci difende dai criminali, che rischia la vita per le persone oneste come lei e me; e noi, per tutto ringraziamento, li copriamo di scherno e di disprezzo. Tutto questo è semplicemente assurdo!

Info

Delitti d'oltralpe a cura di Mauro Boncompagni (Il Giallo Mondadori Speciali n. 87), 280 pagine, euro 6,90