Lo scorso 5 settembre alla libreria Fanucci di Roma si è tenuta la presentazione dell’ultimo libro di Joe Lansdale, Il lato oscuro dell’anima, un cupo noir che di sicuro non lascerà indifferenti tutti gli appassionati italiani del genere. Il romanzo è la storia di un gruppo di sbandati, violenti ed incontrollabili, membri di un America borderline che segue proprie regole non scritte, e che per compiere una vendetta non si fermano davanti a nulla. Ma è anche la storia di Becky, una donna segnata nel profondo da una terribile violenza e che come nel peggiore degli incubi sarà costretta ad affrontare di nuovo i propri carnefici. Il romanzo scritto da Lansdale nel 1987 viene pubblicato adesso per la prima volta in Italia.

La presenza alla serata del pluripremiato autore americano (sei Bram Stoker Horror Award, un Edgar Award) ha richiamato affezionati lettori da tutto il centro Italia. Lansdale dal canto suo è stato impagabile: gentile con tutti, sempre disponibile per una foto con i fan o per firmare le copie dei suoi libri, con un sorriso disarmante sembrava quasi stupito del numero delle persone che affollavano la libreria per conoscerlo e per parlare con lui dei suoi libri e delle sue storie.

La serata è stata brillantemente introdotta da Giorgio Faletti. Lo scrittore astigiano dopo aver parlato della sua passione per i romanzi di Lansdale ha dato il via alla ridda di domande che hanno a dir poco investito lo scrittore statunitense e che non hanno risparmiato neanche l’autore di Io uccido, che ha dato prova della consueta ironia strappando sorrisi a tutti gli intervenuti (Lansdale compreso) e che non si è sottratto al consueto rituale della firma delle copie.

Le domande hanno spaziato su tutto: dai nuovi lavori, alle delucidazioni sui vecchi, alle domande personali, alla politica americana, passando per le arti marziali, l’uragano Katrina e la depressione degli anni trenta. Una nota di merito va sicuramente spesa per Seba Pezzani, lo scrittore/traduttore (è autore del thriller Tutti Frutti, Passigli editore, con Luca Crovi, nonché traduttore per la trasmissione Rai Tutti i colori del giallo), che ha fatto da interprete per tutta la serata, traducendo stoicamente le arzigogolate domande dei lettori in un impeccabile inglese. Le domande si sono susseguite come un fiume in piena, finchè lo stesso editore Sergio Fanucci, calmo e serafico (anche quando Faletti lo ha paragonato a un cattivo di Batman), è dovuto intervenire per spostare l’attenzione di tutti verso l’aperitivo ed il relativo buffet offerto dalla casa editrice, e così fra un bicchiere di bianco e l’altro la serata è andata avanti, dimostrando come una presentazione di un libro si può trasformare in una vera e propria festa, in cui i lettori possono incontrare i loro autori preferiti, parlare, discutere, chiedere. Questo più che mai è un modo concreto e fattivo per far avvicinare il pubblico alla letteratura (di genere e non) e per risollevare le sorti dell’editoria italiana.

Complimenti a tutti quelli che hanno dato vita alla serata!