Una biblioteca ricca di mistero e fantasmi…

“Mi chiamo Demi K, sono un assistente di libreria e più in generale il factotum del molto onorato signor Duccio Tancredi, cartolaio di paese e cacciatore di libri…” Ecco i primi due. Poi c’è Matteo Genisi che si è assunto da solo, senza parlare di stipendio, alla cartolibreria “Coraggi”. Tutti e tre in poltrona con il bicchiere in mano ricolmo di Barolo chinato. Da una parte Monsignore, il gatto. State a sentire. Una classica vicenda dello zio d’America, in questo caso di una zia, più precisamente la contessa Rita della Ruspa che lascia la sua magnifica biblioteca ad uno sconosciuto, ancora più precisamente a Giovanni Sterpa, single, bello robusto con “solida posizione economica.” (perché?). Il quale Giovanni ha chiesto a Duccio (il Capo) una valutazione della suddetta biblioteca. Misteriosa, a quanto sembra, piena di fruscii e rumori brividosi, forse da accostarsi alle “masche”, specie di streghe dispettose. Qualcuno, insomma, si aggira fra i libri, li sposta e non li rimette a posto. Che sia un fantasma? Ed un fantasma, verde tra l’altro, appare proprio a Giovanni sulla prima balconata della biblioteca (e giù miti e saghe nordiche, la storia di re Artù, del mago Merlino e dei cavalieri della Tavola Rotonda). A rendere il caso più fitto e misterioso la sparizione del libro “Il guardo della farfalla” citato dalla contessa nella sua lettera al solito Giovanni (sempre lui) insieme a un “tanti baci dall’Annwfyn” e buonanotte al secchio.

Completano il quadro dei personaggi principali Erminio, che vive nella casa del custode; Gegia, amica di Demi, laureata il lettere e maestra di sci; la giornalista Giuditta Salvatoni spigliata il suo con la quale ci può scappar qualcosa; il capitano Inghigliosi (che ci fa?); la “fastosamente bella” e sensuale con lieve accento francese Chantal Leduc, la vampirona cacciatrice di libri. E tanto basta.

Raccontato in prima persona da Demi, citazioni librarie a go-go, tenebre, ombre, spari nella notte, l’assillo continuo del perché di questo lascito ad uno sconosciuto (ci deve essere sotto qualcosa), un ritorno agli anni di piombo (addirittura) e un racconto di Edgar Allan Poe che potrebbe svelare il mistero. Ma io vi consiglio di leggere il libro attraversato da una prosa elegante, briosa e gradevole. Che poi la trama sia più o meno verosimile conta il giusto.