Il nuovo anno targato Longanesi inizia con la pubblicazione di un thriller che subito ha destato l’interesse di molte case editrici di vari paesi europei. E’ il romanzo d’esordio di Mirko Zilahy, persona dalle molteplici attività (insegnante di Lingua e letteratura italiana e di Lingua e Letteratura inglese presso università inglesi e successivamente italiane, autore di saggi, traduttore dall’inglese per molte case editrici nostrane e con mille altri impegni e interessi. C’è da chiedersi dove trovi il tempo per fare anche lo scrittore, scrivendo questo romanzo dal titolo E’ così che si uccide (2016), dove traspare la grande cultura e bravura di questo poliedrico autore.

Il personaggio del thriller che cattura immediatamente l’attenzione del lettore è il commissario Enrico Mancini, ma, nel contempo,  è estremamente interessante la descrizione della città di Roma e il modo di pensare e di agire del killer.

Emrico Mancini è un uomo dai molti problemi, aggravati, in modo diremmo quasi  enorme, dalla perdita della sua adorata moglie, morta di un male incurabile proprio mentre lui era  a Quantico negli Stati Uniti a seguire un corso di specializzazione come “profiler”. Riesce a nascondere bene il suo dramma interiore e anche altri suoi problemi, uno dei quali, però, è ben visibile in quanto non sopporta di essere toccato né di toccare altre persone e per questo porta sempre i guanti.

Il giorno in cui si scopre la prima vittima di quello che successivamente sarà  definito, per ovvii motivi, serial-killer, Mancini si sta occupando della scomparsa di un chirurgo, Mauro Carnevali, oncologo di  chiara fama. L'uomo di cinquantacinque anni, divorziato con un figlio, è sparito, apparentemente  senza motivo, proprio la mattina che avrebbe dovuto eseguire una operazione.

Mancini non vuole occuparsi del nuovo caso: una donna a cui è stato aperto completamente il corpo come se avesse subito un esame autoptico, gli organi interni prima tagliati via e poi rimessi al suo posto e successivamente si scopre che al posto del suo cuore era stato inserito il cuore di un maiale. La donna era una irlandese di nome Nora O’ Donnell e da anni viveva in Italia. Era barista e precedentemente aveva lavorato in una clinica per anziani.. Dopo un secondo omicidio di uno sconosciuto trovato vicino al vecchio Gazometro che un tempo forniva gas a tutta la città, al commissario viene imposto di occuparsi di questo serial-killer. Alla seconda vittima era stato spezzato il collo con una mano sola. Evidentemente il killer è un uomo grande e molto forte. La terza vittima sarà un frate che viene trovato appeso a delle catene all’interno del vecchio mattatoio della città. Appare anche evidente che l’assassino è una persona che effettua i suoi omicidi con grande preparazione e accuratezza; inoltre le persone vengono uccise in luoghi diversi da dove poi sono trovate e a ogni corpo vengono inseriti dei corpi estranei, che sicuramente per il killer hanno un ben preciso significato che gli investigatori devono decifrare.

Nelle sue indagini Mancini sarà aiutato da un suo ex professore ora in pensione e da una piccola squadra di  investigatori ognuno con le loro peculiarità.

Il romanzo è intervallato da piccoli capitoli che mostrano al lettore un poco del modo di pensare e di agire del killer, rendondolo ancora più avvincente e interessante.

Sommando piccoli indizi trovati nei corpi e nei vari luoghi dove sono state poste le vittime si arriverà finalmente e sciogliere l’enigma e a trovare il killer.

L’autore mostra di avere una grande padronanza nel descrivere i vari personaggi, la città e tutto il contorno.

Un romanzo che è un vero delitto non leggerlo.

Storia di un caso editoriale di successo

Fine 2014: In una Roma sferzata dalla pioggia. Mirko Zilahy e il protagonista del suo romanzo, Enrico Mancini, iniziano a conoscersi. Nascono così un incipit e una prima scena folgoranti che convincono un'importante agente letteraria: quella storia va raccontata fino in fondo.

Gennaio 2015: Mirko Zilahy decide di ascoltare la voce di Enrico Mancini… E la Longanesi decide a sua volta con entusiasmo di pubblicare il suo romanzo.

Aprile 2015: È così che si uccide è protagonista della Fiera del libro di Londra. I diritti vengono subito venduti in Spagna: è soltanto l'inizio. In Germania è oggetto di un'agguerritissima asta e nelle ore seguenti si aggiungono Francia. Grecia e Turchia. Il numero di editori continua ad aumentare nel corso dell'anno.

Novembre 2015: Il testo viene dato alle stampe. L'entusiasmo dei librai è già palpabile, pari a quello di tutta la casa editrice Longanesi. L'attesa sta per terminare.

Gennaio 2016 il romanzo arriva nelle librerie

l’autore:

Mirko Zilahy è nato a Roma nel 1974. Laureato in Lingue e Letterature Straniere, ha conseguito un PhD in Italian presso il Trinity College di Dublino dove ha insegnato Lingua e Letteratura italiana. È cultore di Lingua e Letteratura inglese presso l’Università per Stranieri di Perugia. Ha pubblicato saggi su autori irlandesi e interventi su scrittori italiani contemporanei. È traduttore letterario dall’inglese (Fazi, Nutrimenti, Rizzoli, Minimum fax, Longanesi) editor e consulente editoriale. Nel 2014 ha tradotto Il Cardellino di Donna Tartt per Rizzoli.

Il suo romanzo d'esordio È così che si uccide pubblicato dalla Longanesi, per ora è in corso di traduzione in Germania, Spagna, Francia, Turchia  e Grecia.

la quarta:

La pioggia di fine estate è implacabile e lava via ogni traccia: ecco perché stavolta la scena del crimine è un enigma indecifrabile. Una sola cosa è chiara: chiunque abbia ucciso la donna, ancora non identificata, l’ha fatto con la cura meticolosa di un chirurgo, usando i propri affilati strumenti per mettere in scena una morte. Perché la morte è uno spettacolo. Lo sa bene, Enrico Mancini. Lui non è un commissario come gli altri. Lui sa nascondere perfettamente i suoi dolori, le sue fragilità. Si è specializzato a Quantico, lui, in crimini seriali. È un duro. Se non fosse per quella inconfessabile debolezza nel posare gli occhi sui poveri corpi vittime della cieca violenza altrui. È uno spettacolo a cui non riesce a riabituarsi. E quell’odore. L’odore dell’inferno, pensa ogni volta. Così, Mancini rifiuta il caso. Rifiuta l’idea stessa che a colpire sia un killer seriale. Anche se il suo istinto, dopo un solo omicidio, ne è certo. E l’istinto di Mancini non sbaglia: è con il secondo omicidio che la città piomba nell’incubo. Messo alle strette, il commissario è costretto ad accettare l’indagine… E accettare anche l’idea che forse non riuscirà a fermare l’omicida prima che il suo disegno si compia. Prima che il killer mostri a tutti – soprattutto a lui – che è così che si uccide.

E’ così che si uccide di Mirko Zilahy (2016) 

Longanesi, collana La Gaja Scienza 1209, pagg. 403, euro 16,40