Dopo alcuni anni di assenza, anni difficili per problemi con l'alcol Francesco Nuti torna finalmente sullo schermo. E' infatti protagonista del film Concorso di colpa di Claudio Fragasso, thriller, in programmazione nelle sale italiane da venerdì 26 agosto.

Il ruolo da lui interpretato è molto lontano dai personaggi delle commedie che lo hanno reso famoso, infatti sarà un poliziotto costretto a fare i conti con gli errori e gli orrori degli anni Settanta.

Francesco Nuti, celebre nei film Io, Chiara & lo Scuro e Signor Quindici palle, per citarne solo un paio, stavolta incarna i fantasmi degli anni di piombo, costringendo il pubblico a rivivere gli eccessi violenti di allora.

Il personaggio di Nuti è quello di Francesco De Bernardi: all'inizio della pellicola commissario di polizia in carriera, stretto collaboratore del giudice Santamaria (Gabriele Ferzetti), che vede cambiare la sua vita, dal momento in cui il magistrato gli affida il caso di suicidio di un sindacalista.

Un evento come tanti, in apparenza. Ma la compagna del morto, Laura (Antonella Ponziani), rivela che dietro quel gesto estremo c'è il senso di colpa per un episodio di 25 anni prima. In cui il suicida e quattro suoi compagni, nel corso di una spedizione punitiva, avevano provocato la morte di un giovane estremista di destra, disarmato.

Per dipanare questa matassa complicata, che lo coinvolge più di quanto si possa pensare, il commissario rintraccia gli altri uomini coinvolti nella vicenda: tra loro c'è anche un professore universitario nostalgico, interpretato da Alessandro Benvenuti.

Nel film, i quattro superstiti di quel tragico evento di 25 anni prima finiscono così per ritrovarsi faccia a faccia. E per scoprire che nascondere un crimine è meno facile di quanto si possa pensare.

Questa in breve la trama, che annuncia una pellicola che offre una visione davvero disincantata e amara di quegli anni, e dei suoi protagonisti.

Così il regista parla in un'intervista del film: "L'idea è di raccontare, attraverso il meccanismo del thriller, parte di una generazione che ci è vicina per età e per cultura". E aggiunge:"Quanti dei così detti 'realizzati' della nostra era mediatica sarebbero pronti a tutto, pur di non perdere quello che hanno conquistato? Questo è il perno della storia".

Insomma, dopo il successo del thriller di Gabriele Salvatores Quo Vadis Baby,  un altro film tutto italiano, ricco di mistero e suspance: non resta che vedere come lo accoglierà il pubblico dopo questi primi giorni di programmazione.