Con il famoso avvocato, appunto…

Nadine Farr in cura dal dottor Logbert P. Denair per problemi psichici. Sottoposta al siero della verità dichiara di avere avvelenato lo zio Mosher Higley che non voleva farla sposare con l’amato John Avington Locke. La faccenda scotta, urge un parere di Perry Mason, tanto più che la rivelazione potrebbe essere la conseguenza di una allucinazione provocata dal farmaco. Occorre indagare, fare delle ricerche anticipando l’intervento della polizia. Ma la polizia entra in scena prima del previsto e il nostro famoso avvocato viene addirittura accusato di fabbricare prove false.

Il dilemma ruota intorno alla figura di Nadine, ora ritenuta commediante e cinica, ora brava e buona ragazza, in uno strano rapporto con lo zio (sembra che l’avesse in suo potere), che poi zio non era. E, insomma, l’ha ucciso o non l’ha ucciso?

E molto gira intorno anche al momento del decesso, alla ricostruzione minuziosa degli avvenimenti e delle persone che furono in contatto con il morituro. Di mezzo pure il solito testamento a insinuare dubbi e tre boccette particolari contenenti o meno il veleno che potrebbero risultare importanti.

Aggiungo l’amichevole e forte rapporto con Della Street, l’aiuto di Paul Drake, gli scontri burrascosi con l’ispettore Hamilton Burger, la sfida in tribunale con tutti i trucchi del mestiere e il giudice che cerca di mettere ordine. Alla fine vince sempre Perry Mason in possesso della vera, insospettata soluzione. Grande abilità e sicurezza nei dialoghi.

Per I racconti del giallo Una notte tra le ombre di Stefano Di Marino.

La morte di una zia, forse una strega. Un vitalizio alla dama di compagnia e al cameriere, la villa sull’isola e i tesori a Elena. Solo se trascorre una notte nella suddetta villa popolata (si dice) da spettri, secondo bizzarro testamento. A farle coraggio Sebastiano (Bas) Salieri, illusionista. E c’è pure il commissario di polizia Giovanni Previti che qualcosa non quadra. Mistero, magia e paura.