Torna il commissario della Polizia di Stato Antonio “Tonio” Buonocore, eroe de Il Giallo Mondadori firmato da Enrico Luceri.

Il numero 3126, a marzo in edicola, presenta Le colpe dei figli.

Dalla quarta di copertina:

Napoli, esterno giorno. Un terreno desolato di periferia, a due passi dalla tangenziale. Tutt’intorno rottami, cartacce, sterpaglia. Auto della polizia con i lampeggianti accesi. Palazzi popolari in lontananza e i rumori del traffico in sottofondo. Uomini in tuta bianca si muovono all’interno della zona isolata dal nastro. Un lenzuolo candido ricopre il cadavere carbonizzato di una donna di quarantatré anni, medico presso la ASL del quartiere. Il commissario Antonio Buonocore, la sigaretta fra le labbra, osserva. L’epilogo di un sequestro? Un regolamento di conti? Un delitto legato agli ambienti del racket, della droga o forse della prostituzione? Le ipotesi più banali sembrano le meno probabili, vista la terrificante modalità dell’uccisione. E il brivido che gli corre lungo la schiena è la migliore introduzione a una catena di omicidi le cui vittime, prive di apparenti legami tra loro, vengono stordite e bruciate vive dopo essere state convinte a seguire il loro assassino. In una corsa contro il tempo starà a lui, con l’ausilio di una tecnologica collega dell’UACV, evitare che la serie infernale prosegua all’infinito.

Ecco l’incipit:

Il bidello scrollò il polso, gettò un’occhiata all’orologio e si accorse che l’ora della ricreazione era scoccata già da un paio di minuti. Trotterellò verso la campanella e, quando il suono metallico si sparse per corridoi, locali e classi, i bambini si alzarono di scatto incuranti dei rimproveri dei maestri e corsero disordinatamente per le scale, strepitando. Il bidello attese che fossero usciti nel cortile per risalire pesantemente i gradini consumati dal tempo. Tornò nella propria stanza, chiuse la porta e lanciò il berretto verso il gancio d’ottone, centrandolo con un grugnito soddisfatto. Si stiracchiò e grattò i capelli, arruffandoli, prima di lasciarsi cadere su una sedia sgangherata.

Enrico Luceri, romano, laureato in Ingegneria, ha scritto romanzi, racconti, saggi, articoli, soggetti e sceneggiature cinematografiche. Fra le sue ultime pubblicazioni, i romanzi Il mio volto è uno specchio (Il Giallo Mondadori n. 2967), vincitore nel 2008 del Premio Tedeschi, Le strade di sera (Hobby&Work, 2012) e Buio come una cantina chiusa (Il Giallo Mondadori n. 3082), la raccolta Le colpe vecchie fanno le ombre lunghe (Prospettiva, 2008), i racconti presenti nelle antologie Delitto capitale (Hobby&Work, 2010), 365 racconti erotici per un anno (Delos Books, 2010), 365 racconti horror per un anno (Delos Books, 2011) e il saggio La porta sul giallo (Prospettiva, 2010), scritto insieme a Sabina Marchesi. Fra il 2009 e il 2011 sette suoi articoli sono stati pubblicati in appendice al Giallo Mondadori.

Le colpe dei figli di Enrico Luceri (Il Giallo Mondadori n. 3126), 182 pagine, euro 4,90