Quando si pensa a Fëdor M. Dostoevskij l’ultima immagine che viene in mente è l’autopubblicazione, eppure anche il Maestro di Pietroburgo arrivò a percorrere questa strada, in un momento particolare della sua vita.

Siamo agli inizi del 1873 e finalmente Dostoevskij ha completato quello che sarà (a giudizio personale di chi scrive) uno dei suoi più grandi capolavori: I demoni. È sfibrato dall’impresa ma soprattutto pieno di debiti, così accetta un po’ a malincuore di lavorare alla rivista “Il cittadino”, estranea al suo gusto e che gli porta via un sacco di tempo, ma gli fornisce almeno uno stipendio e la famiglia ne ha davvero bisogno. Intanto il libraio Glazunov offre 500 rubli per il romanzo I demoni, che è una bella cifra (L’eterno marito l’aveva pagato 150 rubli) ma a questo punto il buon Fëdor e la moglie Anna decidono di mettere in pratica un loro vecchio sogno: diventare editori di se stessi.

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