Grande ristampa per la 61ª avventura di Malko Linge, Sua Altezza Serenissima. Segretissimo SAS n. 78 questo mese porta in edicola Come un colpo di cammello (Le complot du Caïre, 1981) di Gérard de Villiers.

Dalla quarta di copertina:

Hotel Sheraton, Il Cairo. La danzatrice Fifì Amer intrattiene una platea di soli uomini con le sue movenze da gatta. Alla vita porta la cintura dorata con un’enorme fibbia che il suo amante Abu Sayed le ha donato pochi minuti prima dell’esibizione. I braccialetti alle caviglie tintinnano, i lunghi capelli neri ondeggiano, mentre lei agita ritmicamente i fianchi sotto gli sguardi avidi degli spettatori che le lanciano banconote. Poi la fiammata improvvisa, l’esplosione che devasta la sala dell’albergo. Frammenti di metallo come proiettili, vetri disintegrati, morti e feriti ovunque. La danza sensuale di Fifì e la sua stessa vita si sono spente in un bagno di sangue. Alla CIA si pensa che l’attentato rechi la firma del dittatore libico Gheddafi, e forse c’è anche dell’altro. Sarà il caso di inviare qualcuno per dare una mano ai colleghi egiziani. Ma dev’essere uno in gamba. Un vero asso in grado di muoversi su un terreno minato dove si intrecciano le oscure trame dei servizi segreti dell’Est e dell’Ovest, dei terroristi europei e mediorientali. Qualche idea? Ci sarebbe un certo Malko Linge, noto ai più come il Principe delle Spie. La carta vincente in quel grande gioco.

Ecco l’incipit:

Fifì Amer batté con violenza un piede a terra, facendo tintinnare i braccialetti carichi di ciondolini verdi che portava alle caviglie. I suoi occhi, ombreggiati da false ciglia lunghe un chilometro, lampeggiavano. Il seno, appena velato dal corsetto di strass del costume di scena, le si sollevava come se volesse balzare addosso al suo interlocutore. Le labbra carnose, aperte in un ghigno, scoprivano i denti bianchissimi, come un cane pronto a mordere.

Con i pugni sui fianchi rotondi, la ragazza urlò: — Fuori dai piedi, cane!

Abu Sayed sopportò l’insulto senza battere ciglio. Quando era necessario, sapeva essere paziente. Col suo vestito attillato, camicia aperta e senza cravatta, le scarpe a punta, e con quel suo aspetto da seduttore, pareva uno di quei cantanti sdolcinati che mandano in visibilio gli egiziani. I suoi lineamenti regolari, incorniciati dai capelli molto lunghi, erano appena un po’ tesi. Solo gli occhi, più scuri del solito, rivelavano la sua esasperazione. Si voltò istintivamente per assicurarsi che la porta del piccolo camerino in cui si cambiavano le danzatrici del locale notturno dello Sheraton fosse ben chiusa. Fifì Amer seguì il suo sguardo e colse l’occasione. Raggiunse con un balzo la porta, la spalancò e, saldamente piantata sui piedi nudi, ripeté: — Fuori!

Nato a Parigi nel 1929 da una famiglia di militari con ascendenze aristocratiche, Gérard de Villiers inizia la carriera come giornalista, dopo essersi laureato in Scienze politiche. Nel 1965 scrive il primo romanzo con protagonista sas, Sua Altezza Serenissima Malko Linge: SAS a Istanbul. Seguiranno 200 avventure di SAS, e De Villiers introdurrà nella spy story elementi di sesso e di violenza prima sconosciuti. L’autore è scomparso nel 2013.

Come un colpo di cammello di Gérard de Villiers (Segretissimo SAS n. 78), 182 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Mario Morelli