Tre giorni d'indagine su misteri irrisolti e omissis inquietanti della nostra Repubblica, per una sfida civile e culturale che trova senso e radici nella storia di questa provincia che ha drammaticamente fatto da sfondo alla barbarie di stragi come quella del 2 agosto o dell' Italicus, o all'efferatezza degli innumerevoli omicidi degli assassini della Uno Bianca. Si tratta di  Politicamente scorretto-la letteratura indaga i gialli della politica, iniziativa che, dal 21 al 23 ottobre, chiamerà a Casalecchio di Reno (Bologna) scrittori, magistrati, giornalisti e artisti.

L'iniziativa prevede proiezioni di film, incontri e dibattiti ma per Paola Parenti, assessore alla cultura del comune del bolognese, ''non sarà un Festival''. Perché se da un lato "è vero che la divulgazione, a volte anche in chiave ludica, è un ottimo strumento comunicativo per facilitare l'approccio a svariati saperi di tante persone, in questo caso a guidarci sarà il rigore, nella consapevolezza che la materia che tratteremo è intrisa di lutti e sofferenze e non daremo spettacolo dei gialli della politica, ma cercheremo insieme di capire per non dimenticare, anche per cercare di affrontare con maggiore lucidità il clima di questi giorni''.

Il progetto è nato grazie alla collaborazione dello scrittore Carlo Lucarelli, e hanno già aderito, per il comitato scientifico, Andrea Camilleri e il magistrato Libero Mancuso.

''Si tende a non parlare della nostra storia perché c'erano coinvolti dei poliziotti - ha detto Rosanna Zecchi, dell' Associazione dei parenti delle vittime della Banda della Uno Bianca, che ha aderito all'iniziativa presentata proprio nella sua sede - Bisogna invece parlarne. L'altro giorno ero con il mio nipotino a Cattolica. Ha voluto allontanarsi da un cassonetto perché pensava potesse esserci dentro una bomba. Penso che quando un bimbo di 10 anni è cosi spaventato da queste cose, abbiamo il dovere di spiegare, raccontare anche per tranquillizzare i nostri giorvani''.

''A volte riferire solo quello che si è accertato è banale - ha spiegato Mancuso - perché rischia di non avere l'interesse che meriterebbe se invece venisse raccontato nella chiave giusta''.

''Ci interessa mettere assieme la memoria, la storia e i misteri, perché la nostra storia è fatta anche da tutti questi misteri irrisolti - ha spiegato Lucarelli - ma al contempo vedere come un certo tipo di letteratura ha contribuito a svelare quei meccanismi, per capire anche se esista oggi una nuova frontiera del giallo''. Tra le cose che infatti per Lucarelli ha sempre fatto lo scrittore di gialli ce n'è una particolare: ''ficcare il naso nelle cose che non vanno e raccontarle''. Riuscendo così a fare ciò che, a volte, giornalismo e storia non riescono a fare: ''mettere in scena meccanismi, spiegare cosa vuol dire "pensare male", per vedere cosa c'è dietro le cose che vediamo in superficie''.