E’ in libreria in questi giorni di metà aprile il romanzo Il sangue non sbaglia (2013) di Antonio Manganelli, l’ultimo regalo fatto da un uomo che per decenni ha servito fedelmente lo Stato. Mancato recentemente è ricordato da tutti, non solo da alti funzionari dello stato ma anche comuni cittadini.

L’autore ha scritto un romanzo giallo inserendoci tutta l’esperienza accumulata in decenni di lavoro investigativo, fatti anche di pedinamenti, inseguimenti arresti di pericolosi banditi. Insomma la vita quotidiana di un poliziotto.

Il romanzo scritto durante il lungo ricovero negli Stati Uniti, a Houston  presso l’Oncology Centre, per cure, ha come protagonista Giovanni Galasso, un poliziotto al 100%.

Il commissario deve indagare sull’omicidio dell’aristocratica Anna De Caprariis di sessantacinque anni, molto ben portati, tanto da dimostrarne almeno dieci in meno. Anna De Caprariis era una donna gentile e riservata ed è stata strangolata in auto, di sera. Chi ha compiuto l’omicidio doveva essere una persona che la vittima conosceva, tanto da non accennare a gesti di difesa.

Le indagini svolte a tutto campo prendono in esame, le vite e i movimenti delle tante persone che conoscevano e frequentavano la De Caprariis come Luchino, suo nipote, musicista e omosessuale, il suo amico, l’antiquario Cenzino e tanti altri. Tutti insospettabili, ma tutti possibili omicidi.

Nel romanzo ci sono, chiaramente, molti elementi autobiografici e riferimenti a fatti delittuosi che hanno visto l’autore come protagonista, ma il racconto è coinvolgente, i personaggi sono reali e ben descritti e la soluzione del caso molto interessante e articolata.

Ecco cosa afferma Antonio Manganelli in merito al “lavoro” dell’investigatore:

"L'investigatore è un operaio: si sporca le mani, smonta e rimonta la verità, ne studia i meccanismi, individua l'ingranaggio che non funziona. La sua cassetta contiene tutti gli strumenti di lavoro necessari: il segreto è saper decidere quali usare, quando e in quale ordine.'

L’autore

Antonio Manganelli (1950-2013), poliziotto di strada, giurista e specialista criminologo, ha ricoperto numerose cariche pubbliche, tra cui quelle di Questore a Napoli e a Palermo. Dal 2007 è stato il Capo della Polizia. In oltre trent’anni di carriera ha collaborato con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e indagato in prima persona su mafia, sequestri, droga e criminalità economica.

la quarta:

Il bravo poliziotto non è senza paura, è un uomo che la paura ha imparato a conoscerla, a dominarla, ne ha fatto un’arma di difesa e contrattacco. Lo sa bene l’ispettore Giovanni Galasso, che in trent’anni di carriera ha combattuto la criminalità di strada e quella organizzata, imparando sulla propria pelle che l’unico modo per restare vivi è non abbassare mai la guardia. A Palermo ha subìto il più ignobile degli attacchi, ha dovuto accettare il trasferimento, e adesso alla Squadra Mobile di Roma ha trovato una seconda casa, un gruppo di amici leali, una famiglia. Ma nella vita di uno sbirro la pace non può durare troppo a lungo: succede così che l’omicidio di Anna De Caprariis, un’affascinante nobildonna nota nella capitale come organizzatrice di iniziative benefiche, diventi per Galasso l’inizio di un’indagine piena di insidie e interrogativi, destinata a riportare alla luce antichi misteri personali. Come quello del suicidio di Laura, sua fiamma giovanile, che scopre collegata alla De Caprariis attraverso discutibili amicizie. Per venirne a capo servirà intuito, cattiveria e quel pizzico di imprevedibilità che appartiene soltanto ai numeri uno. Tagliente, intenso, spietatamente vero, questo romanzo di Antonio Manganelli è un atto di amore verso un mestiere, un modo di vivere, ed è una macchina narrativa che unisce all’invenzione una miriade di autentiche storie criminali, intuizioni investigative ed emozioni strappate a una formidabile esperienza sul campo. Il confine tra realtà e finzione non è mai stato così sottile.

Il sangue non sbaglia di Antonio Manganelli (2013)

Rizzoli, collana Rizzoli Best, pagg. 303, euro 17,00