Gli uomini preferiscono il diavolo di Howard Marks, Giano 2010.

Siamo a Cardiff, anni novanta e poi duemila. Catrin Price, agente della Narcotici alle prese con un dubbio suicidio di un suo ex compagno poliziotto di cuore e di lavoro (l’aveva salvata dalla morte), caduto nelle grinfie della droga e della bellona dannata di turno. Viso infantile, pelle scura tipica della razza celtica “con qualcosa di zingaresco”, tutta vestita di nero, tatuaggi sulle braccia come se “fosse appena uscita da una banda di motociclisti”. Discreta pure lei se il nuovo collega Jack Thomas, dal sorriso compiaciuto, “le lanciava le classiche occhiate che ti inducono a controllare se hai tutti i bottoni allacciati”. E’ chiaro che in un momento di debolezza (ubriacatura) ci scappi “qualcosa” con inevitabile futura, tremenda vergogna ( difficile “qualcosa” a mente libera eh…). Abitudine hippy con i dodici saluti al sole dell’Hatha, mezz’ora di tac-kwon-do, praticamente una serie ripetuta di calci e pugni, poi yogurt, fiocchi d’avena e frutti di bosco surgelati. Per finire uso di kanna, erba africana con lo stesso effetto della marijuana senza lasciare traccia. Rimasta la madre tossica, il padre al largo appena nata. Poco propensa a credere negli altri “La sua Laverda era l’unica cosa al mondo di cui si fidava completamente”. Sogno ricorrente di un’aggressione, uso del Diazepam, ricordi della storia d’amore con Rhys “Fa’ di me quello che vuoi” con quel che segue. Dalla bellona dannata (pure drogata) la notizia che il suo ex compagno, Rhys Williams, stava lavorando ad un caso eclatante di molti anni fa, il suicidio della rockstasr Owen Face, gettatosi dal ponte Severn Bridge, il cui corpo non era stato trovato.

Ricerca lunga, interminabile, per scoprire la vera fine del suo amato, insieme al regista Huw Powell, costellata di mille difficoltà: incendio e morte, un furgone grigio che segue, il Supervisore, scene sadomaso, domande, colloqui, viaggi, computer, cartine, fotografie, riprese televisive, un laboratorio all’avanguardia,  momenti di angoscia, abbandono e ribellione con il compagno di viaggio, il freddo, la neve, la pioggia, droghe, riti satanici, tensione, pericolo, lotta, fuga…

Ricerca asfissiante, spiegazione finale intorcinata, un po’ come tutta la storia. Le solite cento pagine in più.