Risveglio a Parigi è il suo ultimo romanzo, uscito per Mondadori nel 2009. Le tre protagoniste, Silvia, Barbara e Mariangela decidono di partire per Parigi, come omaggio a un viaggio adolescenziale. Il viaggio si rivela anche un passaggio dal rimpianto per il tempo perduto alla consapevolezza del presente. È innata nell’uomo la tendenza a mitizzare il passato?

Sì, credo che mitizzare il passato sia una tendenza molto comune. Che si accompagna alla falsificazione -perlopiù inconsapevole- dei ricordi. Il nostro passato viene sottoposto a un’incessante opera di revisione, in cui si enfatizzano certi aspetti momenti o circostanze e invece se ne fanno sbiadire altri sin quasi a cancellarli. Insomma, i ricordi non sono mai neutri o fedeli, perché sono comunque carichi di emozioni.

In che rapporti è lei con Parigi?

Parigi è una città che amo molto e in cui torno sempre volentieri. C’è da dire che, per la mia generazione, rappresentava LA CITTA’ della cultura in senso lato –musica letteratura teatro moda ecc.- e di un modello di vita non provinciale e più avanzato rispetto al nostro. Poi a Parigi si sono sostituite Londra New York e Berlino.

Se domattina potesse risvegliarsi dove desidera, quale posto sceglierebbe?

A Torino, a casa mia, oppure proprio a Parigi in un albergo di place Vendôme o immediati dintorni.

Per “Risveglio a Parigi” e per altri suoi lavori scelto le donne come protagoniste. Siamo in un’epoca attenta o disattenta alle donne? (mi riferisco all’occidente)

Indubbiamente oggi in occidente c’è una maggiore attenzione, rispetto al passato, nei riguardi delle donne: parità (almeno sulla carta) di diritti, di retribuzione, di accesso alle carriere ecc. Però poi le donne continuano a essere picchiate stuprate e uccise da famigliari conviventi o fidanzati, e d’altro lato, a prestarsi consapevolmente allo svilimento della loro figura, proponendosi solo come “belle gnocche” da svago erotico.

Da diversi suoi libri sono stati realizzati film o episodi delle serie televisive «Provaci ancora prof» e per queste ultimi ha scritto i soggetti. Qual è stata la grande soddisfazione nel passaggio da un’espressione artistica (la scrittura) all’altra (la televisione)?

Nel passaggio dalla scrittura al cine e alla tv le soddisfazioni sono state due: la prima di vedere che il proprio lavoro ha trovato un altro pubblico o ha ampliato il precedente, la seconda di carattere economico.

Cosa invece si è perso?

Il passaggio da un mezzo di espressione a un altro comporta sempre dei grandi cambiamenti, in cui si perdono certe caratteristiche dei personaggi, dell’ambiente, del “mood”, ma se ne acquistano altre: in primo luogo la fisicità degli attori, il loro modo di sorridere, camminare ecc che nella scrittura generalmente si omette perché risulterebbe noioso.

Quanto la sua professoressa letteraria corrisponde all’interpretazione e al personaggio di Veronica Pivetti?

Veronica Pivetti dà del personaggio di Camilla un versione più spumeggiante, più briosa e più materna e mette in sottotono la tignosità e una certa irriverenza dell’originale.

Nel 2008 è uscito Orgoglio di classe. Piccolo manuale di autostima per la scuola italiana e chi la frequenta. Cosa pensa della situazione della scuola italiana, oggi?

Domanda che richiederebbe una risposta troppo lunga. In breve: la scuola italiana è oggi in crisi, perché la società in genere non le riconosce il ruolo educativo e culturale che le compete e perché i genitori (non tutti, ma in buona parte sì) sono diventati i sindacalisti dei loro figli. A questo bisogna aggiungere che: molti insegnati sono demotivati, che mancano i fondi per il funzionamento, che le riforme che si sono susseguite nel tempo sono state dei pasticci fallimentari che hanno aggravato il già fragile equilibro del sistema.

I suoi romanzi hanno riscosso molto successo. É possibile prevedere l’affermazione sul mercato di un romanzo? In base a quali variabili?

Non credo che si possa prevedere il successo di un romanzo. Certo, si può sapere quali sono gli argomenti che in certo momento attirano di più il lettore e quali invece gli interessano meno, ma il successo di un libro dipende da tanti fattori, alcuni dei quali prevedibili (come l’argomento e la notorietà dell’autore) ma molti di più imprevedibili, quali ad esempio il passaparola, il passaggio in un programma televisivo, un tormentone basato sul titolo o altro…

Quali sono le sue priorità quando scrive?

Priorità: raccontare una storia che per certe sue caratteristiche (personaggi, ambientazione) non sia risaputa; curare molto la lingua sia nelle parti descrittive, sia nei dialoghi.

Cosa risponde a coloro che negano l’esistenza dei generi?

La divisione in generi serve soprattutto a un bisogno pratico dei lettori e dei librai: capirsi più velocemente e facilmente. Se dico che voglio un giallo o un noir o un romanzo di formazione, io e il libraio sappiamo subito dove mettere mano. In verità, la distinzione fondamentale dovrebbe essere tra libri di puro intrattenimento ( le raccolte di barzellette, ad esempio) e libri che hanno un maggior spessore e maggiori ambizioni. E poi i grandi libri travalicano i generi: che cos’è Guerra e pace? Un romanzo d’amore, di guerra, un romanzo storico…

La sua precedente attività di professoressa ha influito su quella di scrittrice?

Non so se abbia influito. Ha certo contato molto l’abitudine alla lettura.

Prossimi progetti?

Sto ritoccando e rifinendo un libro che uscirà in primavera (non è un giallo, ma ci sono crimini) e subito dopo sarà la volta di un giallo giallo.

Ci saluta con una citazione?

“La questione è: che cosa fa ciascuno di noi delle carte che ha ricevuto?”

Amos Oz, Una storia di amore e di tenebra

Bibliografia

La collega tatuata, Mondadori 2002 (da cui è stato tratto il film Se devo essere sincera di Davide Ferrario, con Luciana Littizzetto). L'anno successivo esce, sempre per Mondadori, Una piccola bestia ferita, seguito da L'amica americana (ancora Mondadori) e Così parlò il nano da giardino, edito da Einaudi. Nel 2007 esce nelle librerie Qualcosa da tenere per sè, a cui nel 2008 seguono Orgoglio di classe. Piccolo manuale di autostima per la scuola italiana e chi la frequenta, Il rosso attira lo sguardo. Quattro stagioni di relazioni pericolose e Torino, l'ora blu edito da Gribaudo.

È la creatrice dei racconti che hanno ispirato la serie televisiva Provaci ancora prof.

Nel 2009 è uscito per Mondadori Risveglio a Parigi.