Piedi nudi. Calcio e sesso, scopate e pallonate affronta un tema scottante che assieme al doping si cerca di mascherare nel dorato mondo del pallone: il sesso nel calcio. E’ rassicurante ed è conforme al modello presentato in televisione l’idea di calciatori, mariti modello, monogami ed esemplari padri di famiglia, salvo “l’eccezione di qualche isolato Petrini pecora nera”.

Invece la realtà del mondo pallonaro come racconta Carlo Petrini da “spettatore-lettore” è completamente diversa; è un concentrato di “falsità e ipocrisia in tutto, anche in fatto di sesso”.

Il libro riporta verbali d’interrogatori vecchi casi scottanti del mondo pallonaro, ormai dimenticati, censurati dall’informazione perché riguardanti società e calciatori in vista della serie A.

Petrini inizia la sua analisi pungente partendo con una critica a Nicola Legrottaglie, atleta di Cristo, che in un libro autobiografico racconta come è riuscito a diventare casto dopo un’adolescenza “scopereccia, piena di sensi di colpa”. Peccato che nelle sue pagine “sbrodolate di fede, gonfie di Bibbia” le sviolinate agli Agnelli e alla società Juventus…” poco si conciliano con la sua conversione e con l'assunto che “la fede è tale se non ha niente in cambio”.

Toccante, invece, la storia del calciatore Justin Fashanu,che fa il suo debutto nel calcio professionistico con il Norwich City nel 1979 e successivamente diventa il primo giocatore di colore britannico da un milione di sterline, quando viene trasferito nel 1981 al Nottingham Forest. Nel 1990, Fashanu è il primo giocatore professionista inglese a dichiararsi pubblicamente gay. La decisione viene accolta con ostilità, sia dal mondo sportivo, sia dalla comunità nera britannica, che lo mette al bando come un “lebbroso”, “l’omofobia del pubblico e la vigliaccheria degli avversari” gli rendono la vita impossibile tanto che nel 1995 è costretto a lasciare l’Inghilterra per gli Stati Uniti dove gli aspetta una tremenda fine: nel 1998 un diciassettenne lo accusa di stupro, tutti si rifiutano di aiutarlo nella difesa legale e il 3 maggio 1998 il corpo di Fashanu viene trovato, impiccato, in un garage solo e abbandonato da tutti.

Petrini ne ha per tutti: si passa dall’orgia dei tre pallonari del Manchester United, Cristiano Ronaldo, Nani e Anderson che pagano “alcune mignotte per un festino per pochi intimi”, alle foto segrete ( giugno 1996, periodo dei Campionati europei) dell’allora commissario tecnico della nazionale Arrigo Sacchi in compagnia di una venticinquenne (servizio pronto prima dell’inizio dei Campionati europei che viene posticipato per lasciare “tranquilla” la Nazionale), alle vicende extra calcistiche di Pato Aguilera, ex attaccante di Torino e Genoa, accusato di sfruttamento della prostituzione e spaccio di stupefacenti, condannato nel 1996 a due anni di reclusione, mai scontati, visto che alla vigilia del processo lascia l’Italia e se ne torna per sempre in Uruguay (nel 2007 otterrà l’indulto). 

Non da meno la storia di Victor, mandata in onda fine 2008 su La7, un giovane calciatore prostituto per i pallonari gay. Il gigolò svela le sue avventure erotiche a pagamento con molti calciatori professionisti con tanto di luoghi degli incontri e tariffari a seconda delle prestazioni. Essendo questo servizio scomodo, nel mondo pallonaro non se ne parla e molte squadre di serie A si rifiutano di far intervistare i loro giocatori su questo tema: “certe faccende è meglio tenerle nascoste”. L’analisi continua con lo scandalo a luci rosse scoppiato a fine gennaio 2001, “quando alcune fanciulle a pagamento fecero un festino con un gruppo di giocatori dell’Inter nella casa di un giovane dirigente nerazzurro”; quasi analoga la vicenda (siamo fine marzo 1999) di Lazara Souza De Morais, detta Lara, accusata di essere l’organizzatrice di un giro di squillo di alto borgo arrestata con l’accusa di sfruttamento della prostituzione e traffico di cocaina, dai suoi verbali d’interrogatorio spuntano nomi di calciatori di serie A.

Il binomio, come si evince dalle pagine del libro, sesso-calciatori sembra andare di pari passo e malgrado la TV e l’informazione pubblica cerchino di censurare o minimizzare tali notizie ogni volta che scoppia uno scandalo mediatico il mondo pallonaro è sempre coinvolto.

Esempio lampante il “Viva Lain” (siamo nell’estate 2002) il centro estetico torinese che in realtà era un vero e proprio eros center a pagamento tra i cui clienti figuravano calciatori della Juventus, del Torino più qualcuno di serie B. Chiaramente giornali e Tv massacrarano la responsabile del centro fatta passare per “criminale tenutaria di mignatte” senza scandalizzarsi, però, per il comportamento dei calciatori “belli-ricchi-famosi… consapevoli di essersi fatti massaggiare l’uccello, o di essersi fatti fare un pompino a pagamento sui lettini del Viva Lain”. Tra i massaggiati speciali del Viva Lain compare anche Pier Luigi Pairetto, il designatore degli arbitri cioè un personaggio che dovrebbe essere super-partes, frequenta anche lui in segreto “una specie di bordello insieme a giocatori di serie A”.

Notizia “che se fosse stata pubblicata avrebbe…costretto Pairetto a dimettersi da designatore arbitrale.  Ecco perché la mafia pallonara ha censurato tutto con il silenzio”.

E cosa dire della “commedia coniugale” dei Beckham, del “timidone sexy” Giardino, del “ragazzo modello” Crippa, dei “tacchi e tacchetti” della famiglia Shevchenko, dello “svedese bergamasco” Stromberg che considera l’omosessualità “una cosa infangante” e “del padre spirituale” che “aveva un debole per le donne”.

E’ chiaro che il sesso proibito, nel calcio, è un problema che non si risolve oscurandolo o facendo finta che non esista perché come dichiara Petrini “…Ho scritto e ripetuto che in fatto di sesso i calciatori ne combinano di tutti i colori, e mi sono messo in piazza per primo raccontando di quando, da giocatore, scopavo come un riccio” e il libro ne da una chiara testimonianza.

Un libro pungente, da leggere tutto d’un fiato, che fa riflettere e che apre una voragine nel mondo dorato e patinato del calcio; il calciatore non è un Dio a cui tutto è concesso e dovuto (basta non farlo sapere in giro) ma un uomo con tutti i suoi pregi e tutte le sue debolezze, quelle sessuali incluse.