Missione White Tiger. Chance Renard è di nuovo in azione. Dopo la parentesi di Lacrime di Drago che resta comunque fondamentale per alcune informazioni e legami con la continuity generale della serie, il Professionista torna in campo raccontando in uno stile ruvido, essenziale, estremamente violento, un’avventura che lo tocca da vicino.

Chi è la Tigre Bianca? Un criminale creduto morto da vent’anni, un incubo per il mondo clandestino. Un punto oscuro che divora tutto nel quale si uniscono criminalità organizzata (la nostra...) e lo spionaggio internazionale.

E Chance diventa cacciatore, con furia, con sete di giustizia “vera”, non quella dei tribunali ma quella dei soldati come lui. Per una donna, per un senso etico che solo un guerriero freddo come la pietra come lui può provare. Un Professionista feroce, a volte selvaggio. E così diversamente non potrebbe essere perché la posta è alta e i nemici sono pericolosi quanto gli alleati. Da Antonia che ritorna in full rampaging rage a Kristara, la Regina di Velluto, signora della malavita di Praga. Un’avventura con ritmi e temi classici del Professionista. Dall’Africa orientale a Gangland sempre più nera, poi al centro dell’Europa e infine in Indocina attraverso quell’Oriente che Chance amaca così tanto ma che questa volta tocca località inedite nella serie. E risale su fino alle segrete foreste del Laos, attraverso una pista di violenza, arti marziali, sesso, tradimento.

E non finisce qui perché, per la prima volta in cartaceo, il racconto Un affare di donne che ci racconta un po’ cosa è successo quella famosa volta che la bimba e Antonia hanno combattuto fianco a fianco (e anche qualcosa di più) in una missione tutta al femminile.

Tenetevi forti perché di storie così non ne avete mai lette.